Dopo il successo della prima edizione, torna anche quest'anno l'Open day promosso dalle organizzazioni che aderiscono al Tavolo ecclesiale dipendenze (Ted): Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Casa dei Giovani, Compagnia delle Opere-Opere sociali, Comunità Emmanuel, Comunità di Sant'Egidio, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca), Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict), Salesiani per il sociale-Federazione Scs/Cnos, in collaborazione con la Caritas italiana. La scelta delle date, 9 e 16 novembre, non è casuale: il 17 novembre sarà la terza Giornata mondiale dei poveri. "Vogliamo inserire i nostri Open day - evidenziano i promotori dell'iniziativa - in prossimità di questa Giornata voluta da Papa Francesco per far capire che la povertà è anche esclusione, solitudine, oppressione"
Chiesa nel mondo
“In questo momento di dolore, vogliamo scegliere l’amore di Gesù, l’unico che può sanare le ferite, che può darci la forza di non essere travolti dal male”.
Dichiarazione dei vescovi dell’Unione europea (Comece) in occasione del 30° anniversario della caduta del muro di Berlino. “Invitiamo tutti gli europei a lavorare insieme per un'Europa libera e unita, tramite un rinnovato processo di dialogo che trascenda mentalità e culture, rispettando le nostre diverse esperienze storiche e condividendo le nostre speranze e aspettative per un futuro comune di pace”
“Paolo non guarda la città di Atene e il mondo pagano con ostilità ma con gli occhi della fede”, ha fatto notare Francesco nel corso dell’udienza: “E questo ci fa interrogare sul nostro modo di guardare le nostre città: le osserviamo con indifferenza? Con disprezzo? Oppure con la fede che riconosce i figli di Dio in mezzo alle folle anonime?”
“La pietà verso gli altri spalanca le porte dell’eternità”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della messa celebrata in suffragio dei cardinali e dei vescovi defunti nel corso dell’anno, nella basilica di San Pietro, ha affermato che “chinarsi sui bisognosi per servirli è fare anticamera per il paradiso”.
Sabato 19 ottobre 2019 all’Istituto San Marco di Mestre si sono ritrovati insieme circa 600 tra religiosi e consacrate per il convegno a cadenza biennale organizzato dalla CISM e dall’USMI del Triveneto.
Gerico è l’ultima tappa del viaggio verso Gerusalemme, che riassume, possiamo dire, il senso di tutta la vita di Gesù.
Mons. Aldo Mongiano, nel cui volto si raccolgono quelli dei missionari, in Africa e soprattutto in Brasile si è mescolato con i più poveri per annunciare il Vangelo.
“La carta di identità del cristiano sono le beatitudini”. Lo ha detto Papa Francesco celebrando sabato la messa nella Commemorazione di tutti i defunti alle Catacombe di Priscilla a Roma.
Siria e Venezuela stanno patendo: sono tante le persone in difficoltà, soprattutto i piccoli. Sostegno concreto viene dalla fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre
Non una giornata di lutto ma di luce che ci ricorda il destino cui siamo chiamati. Il 1° e il 2 novembre toccano la nostra umanità e non sono scollegati perché il loro legame affonda in Dio. Parola del teologo Luigi Maria Epicoco
Il Vangelo delle beatitudini ci offre un modello di comportamento concreto per poter vivere la santità, una chiamata a orientare il nostro cammino verso un orizzonte in cui la prospettiva che salva risponde a criteri molto diversi da quelli dettati dalla misera sapienza umana. Occorre “rallegrarsi ed esultare perché grande è la nostra ricompensa nei cieli” se sapremo “convertire” il nostro cuore alle esigenze del Vangelo e non a quelle della mondanità
“L’odierna solennità di Tutti i Santi ci ricorda che siamo tutti chiamati alla santità. I santi e le sante di ogni tempo, che oggi celebriamo tutti insieme, non sono semplicemente dei simboli, degli esseri umani lontani, irraggiungibili. Al contrario, sono persone che hanno vissuto con i piedi per terra; hanno sperimentato la fatica quotidiana dell’esistenza con i suoi successi e i suoi fallimenti, trovando nel Signore la forza di rialzarsi sempre e proseguire il cammino”.
Competenza e compassione: queste le due parole d’ordine richiamate oggi dal Papa nell’udienza ai membri della Fondazione Don Carlo Gnocchi.
Torna la notte delle zucche e delle streghe, ma l’esorcista don Paolo Morocutti mette in guardia dalla sua apparente innocuità: “È un inno al macabro legato ad un movimento esoterico e anticristiano”. Per i satanisti “è la notte con il più alto tasso di profanazione dell’Eucaristia”. Di qui il monito: “Ascoltate gli esorcisti”