Chiesa nel mondo

I membri del Comitato Superiore costituito lo scorso 20 agosto per raggiungere gli obiettivi contenuti nel Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune (Abu Dhabi 4 febbraio 2019), guidati dal card. Ayuso Guixot e dal Giudice Muhammad Abd al-Salam, hanno incontrato ieri a New York il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, per consegnargli un messaggio di Papa Francesco e del Grand Imam di Al-Azhar Ahmed Al-Tayyeb.

“Seppur sia nella Chiesa sia nella società ci sia maggiore attenzione verso la disabilità o perlomeno a parlarne, resta ancora tanta strada da compiere per realizzare a pieno l’inclusione di questi nostri fratelli e sorelle. Pertanto, i vescovi della Chiesa italiana hanno sentito l’esigenza di far sì che l’inclusione potesse diventare un’azione sinergica sempre più concreta e sinodale, fatta di esperienze, anche in parte già avviate, istituendo un servizio a tale scopo che faccia da raccordo”.

“Non è facile, nel quotidiano, conciliare le esigenze della fede e l’insegnamento sociale della Chiesa con le necessità e i vincoli imposti dalle leggi del mercato e della globalizzazione. Ma ritengo che i valori evangelici che volete attuare nel dirigere le vostre aziende, come pure nelle molteplici relazioni che intrattenete nel quadro delle vostre attività, siano l’occasione di una genuina e insostituibile testimonianza cristiana”. 

Il patriarca ortodosso Kirill ha lanciato nel 2011 questa grande iniziativa che prevede la costruzione di edifici di culto e di complessi al servizio delle comunità. Quarantotto templi sono stati realizzati, 29 sono in costruzione e di altri 14 sono pronti i progetti. Il Sir ne parla con Roman Lunkin, responsabile del Centro religione e società presso l'Istituto d'Europa dell'Accademia russa delle scienze

"Non è importante come si allestisce il presepe, ciò che conta è che parli alla nostra vita". Si conclude così la lettera apostolica sul presepe, firmata a Greccio da Papa Francesco. "È come un vangelo vivo", il presupposto di una "bella tradizione" da sostenere e realizzare in famiglia, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze. "Non possiamo lasciarci illudere dalla ricchezza e da tante proposte effimere di felicità"