Chiesa nel mondo

Papa Francesco è arrivato in Piemonte. Per un giorno riserva tutto lo spazio agli affetti di famiglia, in particolare con la visita alla cugina Carla Rabezzana, da pochi giorni novantenne, residente a Portacomaro, e poi – dopo aver fatto tappa nella casa di riposo del luogo – alla cugina Delia Gai, che vive con altri parenti nella località di Tigliole.

Domenica 20 novembre a Kalongo viene proclamato beato padre Giuseppe Ambrosoli, medico comboniano, fondatore di un grande ospedale in Uganda. La sua vita dedicata ad accogliere e curare i malati è un esempio di servizio ai più fragili, formando anche generazioni di infermieri e ostetriche della regione. Nel pomeriggio di domenica messa di ringraziamento nel duomo di Como

Domani, 20 novembre, diventerà beato padre Giuseppe Ambrosoli (1923-1987), medico e missionario comboniano, fondatore dell’ospedale di Kalongo, nella diocesi di Gulu nel Nord Uganda. Qui è iniziato nel 1999 il processo di canonizzazione, confermato da un miracolo avvenuto il 25 ottobre 2008. E proprio a Kalongo avverrà la cerimonia beatificazione. Una intera vita al servizio dei malati e dei poveri in Africa

“La salute è un bene primario, come il pane, come l’acqua, come la casa, come il lavoro. Voi vi impegnate perché non manchi il pane quotidiano a tanti fratelli e sorelle che oggi, nel XXI secolo, non hanno accesso a un’assistenza sanitaria normale, di base. È vergognoso che l’umanità non è capace di risolvere questo ma è capace di portare avanti l’industria delle armi. Oggi, si spendono miliardi per le armi, o si bruciano altre enormi risorse nell’industria dell’effimero e dell’evasione”. 

Giovanni, il nonno del Papa, durante la Grande guerra, fu nel Camposampierese e a Spresiano, lungo il “fiume sacro”, prima della battaglia di Vittorio Veneto. Ecco la sua storia, ricostruita dopo che Francesco disse: “Ho sentito tante storie dolorose dalle labbra del mio nonno che la guerra l’ha fatta sul Piave”

Che il Papa sarà ad Asti il 19 e il 20 novembre, è una notizia ormai nota, che ha fatto il giro tutta la nazione. Il Santo Padre tornerà nella terra della sua famiglia per incontrare sua cugina Carla Rabezzana in occasione del suo 90° compleanno: una visita privata, che non avrà i toni di una visita pastorale, che richiede tempi di organizzazione e dinamiche diametralmente diverse. Ce lo racconta il vescovo Marco Prastaro.

A seguito della pubblicazione di un articolo sul quotidiano “Domani” in merito al presunto caso di abuso che coinvolge il sacerdote Giuseppe Rugolo, la diocesi di Piazza Armerina ha pubblicato una nota sul sito del settimanale diocesano “Settegiorni” per fare chiarezza su alcuni aspetti che, si legge in una nota della diocesi, l’articolo ha presentato “in modo fuorviante”.

Dallo scorso giugno è attivo in diocesi di Cagliari il Centro d’ascolto per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, il primo aperto in Sardegna, nato all’interno del Servizio diocesano, con lo scopo primario di diffondere la cultura della tutela dei minori all’interno della comunità ecclesiale, vuol promuovere specifici programmi formativi e informativi, volti alla sensibilizzazione e alla preparazione del clero, degli uffici pastorali e degli operatori pastorali sul tema della tutela dei minori e delle persone vulnerabili

Marta – il nome è di fantasia – è oggi donna di circa cinquant’anni, con una vita apparentemente serena. Ma quando era bambina, per lungo tempo, ha subito abusi da un parente stretto. Racconterà la sua dolorosa esperienza e il suo percorso di guarigione il prossimo 19 novembre, nel convegno organizzato dalla diocesi di Roma in occasione della II Giornata nazionale di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, che ricorre il 18 novembre

La Chiesa ha preso a cuore la questione-abusi. Dopo gli interventi degli ultimi Papi, “oggi si è compreso bene che non si può risolvere un caso spostando un prete da una parrocchia all’altra o trasferendolo in un’altra diocesi”. Lo sostiene Floriana Tappi, consulente familiare, assistente sociale ed ex insegnante, ora anche referente del Servizio tutela minori per la diocesi di Cesena-Sarsina. In vista della II Giornata nazionale di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili che si celebra il 18 novembre, il Corriere Cesenate le ha posto alcune domande

Domenica 20 novembre, solennità di Cristo Re, si celebra, per il secondo anno, la Gmg diocesana. Il 22 novembre del 2020 Papa Francesco annunciò il trasferimento, dopo 35 anni dalla sua istituzione, della celebrazione diocesana della Gmg dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Cristo Re. Una decisione assunta dal Pontefice per rilanciare la Gmg nelle Chiese locali. In quella occasione ci fu anche il passaggio dei simboli della Gmg, la Croce e l’icona mariana Salus Populi Romani, dai giovani di Panama a quelli portoghesi. A Lisbona, dall'1 al 6 agosto, si svolgerà la Gmg internazionale, sul tema “Maria si alzò e andò in fretta" (Lc 1,39). Ne abbiamo parlato con padre João Chagas, responsabile della Sezione giovani nel Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita