Chiesa nel mondo

A padre Hanna Jallouf, francescano siriano, il "Fiore della Gratitudine". La consegna stamattina in Vaticano dalle mani di Papa Francesco. Un riconoscimento per essere, dall'inizio della guerra, a servizio dei più poveri e vulnerabili. Padre Jallouf, con il suo confratello, è l'unico religioso cristiano rimasto nel Governatorato di Idlib, ultimo bastione nelle mani dei ribelli islamisti di Hayat Tahrir al-Sham (ex Al Nusra) che combattono contro il regime del presidente siriano Bashar al Assad

Dopo il Fondo "Gesù Divino Lavoratore", istituito nel giugno 2020 da Papa Francesco, siglato il protocollo d’intesa per una nuova opera-segno, un progetto di accompagnamento, orientamento ed inserimento lavorativo promosso da Vicariato di Roma, Roma Capitale e Regione Lazio. Da parte di ogni ente uno stanziamento di 500mila euro confluiti in un fondo gestito dalla Caritas di Roma e monitorato da un Comitato di garanzia

“Il messaggio della povertà, il messaggio della vicinanza, il messaggio della fratellanza, il messaggio della preghiera, che è l’eredità che Madre Teresa ci ha dato sempre. Anche la preghiera nei momenti bui, perché questa donna ha passato vere tempeste spirituali con il buio dentro, ma ha continuato a pregare. Coraggiosa!”.

“Nel giorno del suo compleanno abbiamo tanti motivi per festeggiare e ed esser grati per la sua vita, il magistero e la testimonianza indelebile, vero dono e fonte di speranza per la Chiesa e per l’umanità. Dal Consiglio episcopale latinoamericano e caraibico esprimiamo il nostro amore e sinceri auguri. Innalziamo le nostre preghiere al Dio della vita per le sue intenzioni, e la ringraziamo per il suo fruttuoso ministero petrino che ha dato vita a tanti percorsi di incontro, ascolto, discernimento, comunione e fraternità universale, con una sensibilità particolare per le nostre periferie geografiche ed esistenziali”.

“È insieme, nella fraternità e nella solidarietà, che costruiamo la pace, garantiamo la giustizia, superiamo gli eventi più dolorosi. Le risposte più efficaci alla pandemia sono state, in effetti, quelle che hanno visto gruppi sociali, istituzioni pubbliche e private, organizzazioni internazionali uniti per rispondere alla sfida, lasciando da parte interessi particolari. Solo la pace che nasce dall’amore fraterno e disinteressato può aiutarci a superare le crisi personali, sociali e mondiali”.

“Siamo fatti per donare. Questa è la nostra missione”. Così ha concluso il suo intervento il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, intervenuto nella mattina del 14 dicembre, a Ravenna all’inaugurazione del nuovo emporio della Caritas. Con i suoi 1.800 metri quadrati di superficie, di cui 950 metri dedicati a depositi e al magazzino, 530 all’area dove le persone della Caritas potranno scegliere i prodotti di cui hanno bisogno e altri 320 per gli uffici e le aree formative, l’emporio è tra i più grandi presenti in Emilia Romagna. Il progetto era nato nel 2015 e si è realizzato grazie a un investimento di 1,3 milioni di euro con fondi della diocesi, derivanti dall’8 per mille, e con un contributo straordinario della Cei per 500mila euro. Per la diocesi di Ravenna-Cervia si è trattato di una festa cui sono intervenute centinaia di persone, tra volontari, sostenitori e amici della locale Caritas

Mentre le gioie apparenti date dalle gratificazioni immediate della mentalità carnale si dissolvono in fretta, perché non ci sono date per risolvere ma per ingannarci e confermarci nella paura e nella dipendenza, solo quelle che vengono da Dio permangono, perché in ogni evento di grazia e di consolazione l’uomo interiore fa un irrevocabile passo avanti, nella traiettoria pasquale verso la pienezza. Ecco perché una consolazione autentica, una volta sperimentata, non solo dura nel tempo, ma anche dopo molto tempo basta una memoria grata per risvegliarla, perché è un dono di Dio, che non se lo riprende, e lo lascia all’uomo come lume di speranza per indicargli il cammino che porta a Lui

Perla, Angela, Mariano, Federica, El Mehdi, Housmane: sono i primi sei giovani selezionati da Caritas italiana per partecipare al progetto "Mi sta a cuore". Dal 15 ottobre 2022 al 15 ottobre 2023 stanno vivendo una intensa esperienza di comunità, donando un anno di vita al volontariato nei servizi Caritas con i poveri, gli immigrati, gli anziani soli, le famiglie e i bambini in difficoltà