Mosaico

Un luogo di approfondimento e condivisione rivolto a adulti, ragazzi e bambini per promuoverne il benessere psico-fisico in questo periodo di ripartenza. È la piattaforma multimediale online lanciata da Save the Children, con uno sguardo particolare sui giovanissimi, duramente provati dal Covid. Obiettivo “prevenire i disagi più gravi nei ragazzi, sostenerne la resilienza e aiutarli a recuperare la voglia di coltivare sogni e progetti”, spiega al Sir la coordinatrice Erika Russo

Alle radici della storia. Il Museo etnografico della comunità di Foza si apre al territorio come luogo di memoria di un’intera popolazione. Inaugurato nel 2010, lo spazio ospita due mostre permanenti sulla Grande guerra e sulla pecora Foza, oltre a una serie di installazioni temporanee e laboratori

Riprendersi la piazza. Ma in maniera consapevole, rispettosa degli altri e dello spazio cittadino. Parte da qui, la manifestazione per recuperare i luoghi della socialità, promossa ieri sera, 5 luglio, dalla parrocchia di San Francesco Saverio di piazza Domenico Sauli, nel quartiere romano della Garbatella. Il parroco, don Alessandro Di Medio, ha intercettato la sensibilità delle istituzioni, coinvolgendo anche le forze dell’ordine, per gettare luce sui rischi che la popolazione più giovane corre dopo un anno e mezzo di limitazioni.

Il progetto di Emergency per rispondere alla povertà causata dal Covid-19 non si ferma. Presente a Roma, Milano, Piacenza, Napoli, Catanzaro e ora anche Varese e Catania, l'iniziativa ha visto distribuiti ogni settimana pacchi alimentari e mensilmente kit per l'igiene. Oltre mille i volontari coinvolti

L'Unione ha lanciato la piattaforma europea per le persone senza dimora. “La forma più estrema di esclusione sociale”, come l’ha definita il commissario Nicholas Schimdt. Un'analisi delle cause remote. La testimonianza di Elda Jesus Coimbra: “ho lasciato la strada quando qualcuno mi ha dato un mazzo di chiavi e mi ha detto che quella era la mia casa”. La situazione in Italia

La riflessione del vice presidente della Comunità di Capodarco di Fermo, Riccardo Sollini, dopo le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. “Il sistema è strutturato per fare il contrario di quello per cui è stato costruito. Le volte che sono entrato in carcere ho sempre avuto la sensazione che detenuti e ‘secondini’ cercavano di riuscire a tirarsi fuori a vicenda da una dignità umana calpestata”