Mosaico

Fondazione Fontana lancia la nuova campagna di raccolta fondi per i progetti del centro di Nyahururu e dell’Arche Kenya. Questa è solo la prima di una serie di iniziative nel corso di quest’anno con lo slogan “Stretching our limits”

La rete di solidarietà coordinata dal Csv Vicenza e altre realtà sta già dando risultati. I primi profughi messi in salvo sono stati 260 con cinque viaggi in pullman e ora sono ospiti nel territorio. Gli aiuti vanno anche verso l’Ucraina con farmaci e altro materiale per chi resiste

Sul versante operativo le associazioni vengono coordinate dal Centro servizio volontariato per rendere più efficace la rete degli aiuti. Anche un centinaio di cittadini si sono già resi disponibili per rispondere, grazie alle proprie competenze, alle numerose necessità che si stanno presentando man mano che i profughi dall’Ucraina raggiungono Padova.

Il mondo del volontariato si sta organizzando ormai da un mese per accogliere chi fugge dalla guerra in Ucraina. Il presidente del Csv di Padova e Rovigo Luca Marcon pone l’attenzione sullo stile da esercitare, affinché chi fugge dalle bombe e dalla violenza non riceva soltanto risposte ai bisogni materiali, ma anche relazioni significative e rispettose della dolorosa storia che portano con sé. Solo da qui può passare la cura

A livello globale 1,42 miliardi di persone, con 450 milioni di bambini, vivono nelle aree ad alta vulnerabilità idrica, la probabilità di morire a causa della scarsità o mancanza di acqua è 20 volte maggiore rispetto ai proiettili e alle bombe o agli incidenti stradali. L’appello al governo italiano e alle governance planetarie partito dal secondo webinar dei Sapiens tecnologici, evento in avvicinamento a Ete (Earth technology expo)

Appuntamento il 25, 26, 27 marzo e il 2 e 3 aprile con “Insieme per il bene comune - Good Deeds Day” la manifestazione internazionale promossa in Italia dal Csv del Lazio. Tante le iniziative delle  associazioni che coinvolgeranno cittadini e volontari. In collaborazione con la Fun Race, la Stracittadina della Capitale

Fin dalle prime fasi del conflitto in Ucraina è stata grande la risposta di solidarietà proveniente dal territorio romagnolo, soprattutto per quanto riguarda l’accoglienza dei profughi. Da Rimini, però, c’è anche chi ha deciso di fare un passo ulteriore, andando a prendere chi fugge dalla guerra direttamente dove il conflitto è in atto. È la storia che vede come protagonisti undici giovani riminesi (dai 21 ai 28 anni) che hanno organizzato, in completa autonomia, una staffetta umanitaria tra Ucraina e Italia