Il tempo dell’attesa nell’oncologia: l’attesa di una diagnosi, l’attesa della comunicazione ai familiari, l’attesa di una prognosi infausta, l’attesa della terapia, l’attesa del medico con cui parlare per conoscere la propria malattia e i suoi possibili esiti; l’attesa dello psicologo con cui affrontare insieme un percorso di elaborazione e di senso nel momento forse più critico della propria esistenza.
Se ne è parlato in occasione della terza Giornata nazionale della psico-oncologia, nei due appuntamenti organizzati nei giorni scorsi a Padova e a Verona dalla Sipo (Società italiana di psico-oncologia) del Veneto e del Trentino Alto Adige in collaborazione con l’Ordine degli psicologi del Veneto e delle province di Trento e di Bolzano.
Idee
Il card. Gualtiero Bassetti ha presieduto sabato 7 ottobre nel duomo di Pieve di Soligo la messa nel centenario della morte del beato Giuseppe Toniolo, a conclusione di un anno di eventi e celebrazioni organizzato nella diocesi di Vittorio Veneto nella memoria del grande economista e sociologo. Una figura capace, ancora oggi, di indicare una strada per l’impegno sociale e politico dei cattolici, come il presidente della Cei ricorda nell'intervista concessa al settimanale diocesano L’Azione.
«Recentemente – sottolinea Bassetti – ho invocato la riapertura su basi nuove delle scuole di formazione sociale. E anche per le commemorazioni del centenario di Toniolo continuerò a ribadire l’importanza dell’impegno attivo e sociale del laicato cattolico. Questo periodo è il tempo della semina. Se il chicco di grano cade sul terreno buono, come spero, in futuro vedremo i frutti».
Occorre tenere gli occhi aperti anche in casa nostra e non assuefarsi agli attacchi alla libertà di stampa. Da qualunque parte provengano. Non c'è consenso elettorale che tenga, quando è in gioco una questione di libertà. Perché di questo si tratta, non di una difesa corporativa dei giornalisti
"Credo che l’unica cosa possibile sia ritrovarci a pregare come abbiamo fatto questa sera durante la messa, ricordarci che l’Amore non può essere mai sopraffatto dal male e che in situazioni come questa, come in ogni sofferenza e peccato Dio riesce a scrivere dritto sulle nostre righe storte".
Un’interessante ricerca del Censis, intitolata “Miti del rancore, miti della crescita. Verso un’immaginario collettivo per lo sviluppo”, evidenzia che gli italiani sono diventati “rancorosi” verso gli altri e verso la loro comunità.
I sogni hanno cambiato Francesco, la sua famiglia, la storia dell’Italia e della Chiesa intera. Se guardo la mia vita, oggi mi sembra di capirlo un po’ di più. Innanzitutto il mio ingresso in Comunità a Cittadella Cielo di Frosinone coincide proprio con questa data: il 4 ottobre. Ho sempre pensato che non fosse un caso. Ora, alla soglia di questo terzo anno che comincio in Comunità, sento tante voci più o meno vicine a me che cominciano a non appoggiarmi più in questa scelta, a non essere d’accordo, a dirmi che devo essere più concreta, che devo pensare a cercarmi un lavoro che mi assicuri il futuro…
I giovani cercano adulti disposti a farsi compagni di viaggio, in ricerca con loro verso e dentro la fede, in maniera umile e dialogica. Questi educatori diventano per i giovani figure significative di riferimento non tanto per la ricchezza dei loro argomenti quanto per la forza convincente della loro testimonianza.
Rimanevano a terra con il corpo del santo, le domande di chi invece restava in vita: «Ora che facciamo? Cosa ne sarà di noi? Chi verrà dopo di lui?...». Al tramontar del sole del 3 ottobre 1226 nasceva al cielo San Francesco d'Assisi, venerato dalla Chiesa il 4 ottobre.
25 anni fa nasceva a Vo', sui Colli euganei, la prima unità pastorale della diocesi. Un'esperienza pionieristica, quella promossa dall'arcivescovo Antonio Mattiazzo, che all'epoca suscitò critiche e contrasti. Don Alberto Peron, oggi parroco dell'unità pastorale di Arsiè, parte da quell'anniversario e ripercorre gli anni trascorsi in up a Vo', a Cona e ora ad Arsiè. Per domandarsi: quali sono le premesse indispensabili perché l'unità pastorale possa funzionare? Cosa è chiesto alle comunità parrocchiali e cosa è chiesto ai preti chiamati a farne parte?
Come si alimentano scelte di fraternità tra parrocchie? Ha senso un'unità pastorale seguita da un solo prete? E quanto conta, per l'unità pastorale, l'unità presbiterale? Il dibattito è aperto... sulla Difesa del popolo di domenica 7 ottobre.
L'educazione finanziaria è come l'educazione stradale, alimentare, alla salute, al corretto uso delle risorse e altre buone pratiche. È utile. Va a completare il lavoro di assistenza alle comunità e ai soggetti più deboli che viene svolta dagli enti locali, dalle parrocchie e dal volontariato. Si parte da un dato molto negativo di 63 italiani su 100 che non hanno conoscenza dei criteri base dell'economia. Anche fra i giovani 20 su 100 faticano a comprendere inflazione e altro. Seguire l'evoluzione dei mercati finanziari in queste settimane delicate aiuta la comprensione dell'economia e della politica
A vent’anni dalla sua emanazione, l’enciclica di Giovanni Paolo II rimane di stringente attualità per il suo insistito richiamo a un fecondo dialogo tra pensiero razionale e sapienza religiosa nella ricerca della verità. Andando oltre le gabbie del contingente
Medici con l'Africa Cuamm. Un hastag richiama alla responsabilità di tutti per il grande continente dimenticato dal mondo. Sabato 10 novembre a Bologna l'appuntamento annuale dell'ong padovana è l'occasione per stilare un bilancio delle campagne in corso.
Una lettura pacata e attenta del documento e il confronto con quel che ha inteso essere ed è effettivamente stato in questi decenni il Sinodo dei vescovi consente di farsi una idea più precisa, capace di mettere in luce gli indubbi elementi di novità, l'orizzonte teologico dentro cui viene collocato il Sinodo dei vescovi e, insieme, quel che rimane ancora da pensare
"Viviamo da troppo tempo l’illusione che la libertà sia come l’acqua e la sprechiamo. Invece pace, libertà, sviluppo e giustizia non sono parole, ma i punti cardinali di una visione universale della vita fondata sul riconoscimento delle fragilità umane". È il parere di Giuseppe Tognon, professore di Storia dell’educazione alla Lumsa di Roma e presidente della Fondazione trentina Alcide De Gasperi
Anche quest'anno la storica marcia ideata il 24 settembre 1961 dal pacifista Aldo Capitini mette in cammino da Perugia ad Assisi (24 km) decine di migliaia di persone e centinaia di associazioni, sindacati, scuole, enti locali, a testimoniare la presenza di una società civile che crede nei valori, che vuole costruire anziché distruggere, collaborare anziché competere, tutelare i diritti delle persone anziché sfruttare.