Idee

Ogni Paese, e ogni Governo, ha bisogno di economie in salute e almeno ogni trimestre tutti i dati andranno esaminati per valutare se le scelte hanno ottenuto il meglio compatibilmente con la congiuntura in corso. Qualche scadenza c’è già: ad aprile il Def (Documento di economia e finanza) che fissa gli impegni programmatici e può essere l’occasione con l’annesso Piano Nazionale di Riforma per rivedere o confermare alcuni obiettivi. Mancherà poco più di un mese alle elezioni europee. A giugno dopo le elezioni, nel giro di una settimana Eurogruppo (il coordinamento dei ministri delle Finanze) e Consiglio europeo esamineranno la situazione economica generale e di singoli paesi sulla base di un monitoraggio effettuato con tutti i dati disponibili. A quel punto sapremo se il 2019 dell’economia potrà essere “bellissimo” o se bisognerà prepararsi a inghiottire qualche medicina amara

Il mondo dello sport, Manuel, non può tacere! Deve e vuole alzare la voce! Perché la vita per uno sportivo è tutt’altro che stupidità! È possibilità! Possibilità di raccontare talenti che si scoprono compressi nel corpo e nel cuore! Possibilità di sperimentare come dare il meglio di sé fa esplodere la gioia di esserci e di provarsi sempre a vincere una gara, anche quando si perde! Possibilità di dimostrare alle giovani generazioni che la vita è sempre bella e che vale la pena non sciuparla ma viverla fino in cima, nella logica del dono e del perdono o fair play! Possibilità di cancellare dalle pagine di cronaca i fatti di stupidità, per riempirle di sogni realizzati e di punte raggiunte di felicità, anche quando questo ha comportato fatica!

Da Abu Dhabi, l’imam Yahya Pallavicini, presidente della Coreis italiana, commenta al Sir il “Documento sulla fratellanza umana”. Da adesso in poi “lo spazio per l’ambiguità è finito. Si parla di alterità. Significa che dobbiamo rispettare l’altro nella sua diversità, camminare insieme uniti e scoprire che l’altro - sebbene usi una grammatica diversa - mi è fratello”. E ancora: “Nessuno potrà più dire che la sua è un’interpretazione dell’Islam o una necessità politica nazionale. Da oggi, è sancito un principio condiviso da tutti"

Sabato 9 la manifestazione unitaria. Il coinvolgimento dei corpi sociali è un ingrediente fondamentale e la necessità di un loro profondo rinnovamento non può costituire un alibi per scorciatoie dirigiste

Il direttore della comunicazione dell’Assemblea Ue chiarisce gli intenti della campagna istituzionale in vista dell’appuntamento del 23-26 maggio. “Il nostro compito è mostrare, con equilibrio, i risultati che l’Unione produce e che riguardano la vita di ogni giorno”. Il confronto tra “europeisti” e “sovranisti” accresce nelle opinioni pubbliche l’attenzione verso le elezioni. Appello ai giovani

Molti continuano a donare la loro vita come Gesù e diffondono energie di bene: credono che l’umanità, il capolavoro di Dio, va sempre custodita. Quanti di noi, anche nella stessa Chiesa, ci rendiamo conto del dono gratuito della vita di migliaia di persone che seguono Gesù Cristo, incarnando il Vangelo? Come riconoscere la loro presenza, spesso silenziosa, all’interno del popolo di Dio? Chi sono realmente per la Chiesa le donne e gli uomini consacrati? Per un attimo immaginiamo la società e il popolo di Dio privi della loro presenza: è proprio vero che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce?

Come smontare il falso mito della contrapposizione tra elite e popolo? Prima di tutto, mostrando che moltissimi tra noi sono già elite e che non si può fare finta di non esserlo. Poi intensificando i momenti di ascolto, anche attraverso nuovi strumenti di partecipazione alle decisioni. Infine, allargando e non restringendo, sia pure con ordine e metodo, la cittadinanza a chi ne è sprovvisto. È necessario essere più esigenti gli uni con gli altri per far ripartire il motore delle elite di massa. Non è detto allora che la crisi politica in cui siamo non possa presto portare ad una rinascita della coscienza civile di quella strana "elite di massa" che siamo, per far rinascere una nuova borghesia europea

Le banche alle prese con la riduzione dei cattivi crediti (prestiti concessi a soggetti che non meritavano, società buone che hanno perso competitività, imprenditori che non hanno gestito bene il cambio generazionale) non possono alimentare più di tanto la ripresa perché sono alle prese con i loro errori e un’economia debole. Condizione che rende più difficile per le imprese la restituzione dei prestiti. Per il governo un arretramento che dovesse durare più trimestri è il peggio che possa capitare a chi ha promesso e ormai deciso impegnativi immediati capitoli di spesa confidando in una ripresa dei consumi che dovrà portare più benessere e più entrate fiscali. Ma se le imprese - di tutti i tipi - non faranno utili pagheranno meno tasse, se i nuovi occupati saranno pochi crescerà lo squilibrio previdenziale fra chi è, o sta andando, in pensione. La recessione prolungata crea uno stato d’incertezza che frena gli investimenti grandi e piccoli: il capannone industriale, il laboratorio artigianale, il negozio, i mutui-casa. Insomma, l’economia non gira e nessun comparto può sentirsi al sicuro