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Le elezioni presidenziali e legislative sono indette per domenica 27 dicembre, ma il Paese è in preda a una vera e propria guerra interna. Braccio di ferro tra il presidente uscente Touadéra e l'ex Bozize. La missionaria suor Elvira Tutolo denuncia una situazione di violenza e intimidazioni. Dietro esercito e ribelli il conflitto per procura sostenuto da Francia e Russia. Forte preoccupazione dei vescovi

Su tutta la questione incombe l'esito ancora incerto di una crisi politica nella maggioranza di governo che appare sideralmente lontana dall'attenzione degli italiani e in contrasto con gli sforzi che lo stesso esecutivo sta mettendo in atto per fronteggiare la pandemia e avviare una campagna di vaccini che non ha precedenti nella storia recente. Negli ultimi giorni sembra che i toni si siano abbassati e che la prospettiva di un accordo sia più vicina

Il 2020 ha portato con sé sfide inedite, a partire dalla pandemia, la quale ha innescato una crisi economica e sociale inimmaginabile. Eppure le istituzioni di Bruxelles e Strasburgo, assieme ai 27 governi dei Paesi membri, hanno trovato - non senza difficoltà - coesione e capacità d'innovazione politica e istituzionale in grado di imbastire una risposta comune. Si aprono ora ulteriori opportunità per il processo d'integrazione. In attesa della Conferenza sul futuro dell'Europa...

L’avvio della campagna di vaccinazione anti-COVID19 rappresenta la partenza di una sfida epocale per il Servizio Sanitario che richiederà una straordinaria collaborazione di tutti gli operatori e i servizi, ognuno per il proprio ruolo e competenza.

Il primo vaccino disponibile sarà Pfizer/BioNTech. La “giornata di avvio” della campagna vaccinale unica a livello europeo, 27 dicembre 2020, vedrà somministrato un primo quantitativo di 875 dosi.

Le indicazioni ad oggi fornite potranno in ogni caso essere rimodulate in base alle direttive del Ministero della Salute e alla pianificazione e organizzazione della campagna vaccinale a livello nazionale

“Il 2020 è un anno che difficilmente scorderemo. Un anno che ci ha messo a dura prova, ci ha segnato nel profondo. Ma è anche un anno di svolta che ci ha fatto comprendere l’importanza dell’essere uniti, utili, solidali. Un anno in cui il mondo si è fermato e a noi tocca riflettere naturalmente sulle nostre priorità, su dove vogliamo andare, su cosa vogliamo essere”.

Il Natale nel Libano in preda ad una grave crisi economico-finanziaria e ferito dalla esplosione del 4 agosto scorso. A raccontarlo al Sir è il presidente della Caritas del Paese dei Cedri. Tanta solidarietà e una lista di doni per il Libano da presentare al "Bambino che nasce tra le macerie libanesi": "Pace, stabilità, la tranquillità, la stabilità, l'accoglienza e la fine della sofferenza perché la gente non riesce più ad andare avanti"