Bielorussia: mons. Kondrusiewicz, “finalmente sono a casa”. Subito in nunziatura a Minsk per ringraziare Papa Francesco
“Finalmente sono a casa”. Così in un messaggio al Sir mons. Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo metropolita di Minsk-Mogilev e presidente della Conferenza dei vescovi bielorussi, annuncia il suo ritorno a Minsk oggi, dopo 4 mesi “in esilio” in Polonia.
L’arcivescovo si è immediatamente recato alla nunziatura apostolica per esprimere la sua gratitudine a Papa Francesco e al suo rappresentante in Bielorussia, mons. Ante Jozic. La Conferenza episcopale bielorussa fa sapere anche che l’arcivescovo Kondrusiewicz potrà presiedere le Sante Messe di Vigilia e di Natale nelle due principali chiese di Minsk. Oltre a dare queste notizie, il sito della Conferenza episcopale bielorussa pubblica anche una lettera di mons. Kondrusiewicz ai suoi fedeli dove racconta in prima persona come ha vissuto questi mesi lontani dalla sua Chiesa e dal suo Paese. “’Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie!’. Mi vengono in mente queste parole dell’apostolo Paolo mentre sono finalmente tornato a casa, dopo quasi quattro mesi di assenza forzata e incapacità di svolgere il lavoro pastorale in Bielorussia. A quasi 75 anni mi sono trovato improvvisamente in una situazione difficile, che percepisco ora come un’altra esperienza della Provvidenza di Dio e come la Croce della mia vita. Tuttavia, il mondo non è privo di brave persone. Oggi voglio esprimere la mia profonda gratitudine a tutti coloro che mi hanno sostenuto e hanno pregato per un rapido ritorno in questo momento difficile di prove. E sono stati tanti: conoscenti e sconosciuti, credenti e non credenti, persone di buona volontà”.
Era il 31 agosto quando, di ritorno da un viaggio compiuto in Polonia per motivi esclusivamente religiosi, l’arcivescovo Kondrusiewicz è stato fermato dalla polizia al valico di frontiera Kuznica Bialystok-Bruzgi e gli è stato negato l’ingresso in Bielorussia. È partito da subito un delicato lavoro diplomatico da parte della Santa Sede per trovare una soluzione al problema e nella lettera mons. Kondrusiewicz ringrazia la Segreteria di Stato, il Papa e i suoi più stretti collaboratori citando il card. Pietro Parolin, gli arcivescovi Paul Richard Gallagher e Antonio Menini, il nunzio apostolico in Bielorussia, l’arcivescovo Ante Jozic, e l’inviato speciale del Papa, l’arcivescovo Claudio Gugerotti, che nei giorni scorsi dopo aver incontrato personalmente il presidente Alexander Lukashenko e il ministro degli Affari esteri, Vladimir Makei, ha definitivamente risolto la questione. I ringraziamenti di mons. Kondrusiewicz vanno anche a chi in tutta Europa ha pregato per la Bielorussia e a chi è rimasto nel Paese a guida dei fedeli, in particolare i suoi ausiliari, mons. Yuri Kasabutsky e mons. Alexander Yashevsky. Un pensiero poi va anche alle autorità statali, che “mi hanno permesso di tornare a casa e impegnarmi nella guida spirituale dei fedeli affidati alla mia cura pastorale”. Lo sguardo ora è rivolto al Santo Natale. “Possano i nostri cuori diventare il luogo di nascita di Gesù”, conclude l’arcivescovo, “in modo che possa donare a noi e alla nostra madrepatria Bielorussia la grazia, la pace e i doni necessari”.