Fatti

Mons. Pezzi, arcivescovo di Mosca: “penso sia un po’ esagerata la funzione alla Robin Hood che l’Occidente dà a Navalny. Detto questo, va aggiunto che lo Stato dovrebbe poter dare alla piazza delle risposte più convincenti. Limitarsi a regolare per legge la manifestazione di questo disagio, limitarsi a dire che va tutto bene e che i problemi non ci sono, non mi sembra sufficiente. A parte qualche eccesso, la gente è scesa in piazza in maniera pacifica e civile. Il disagio che viene espresso, va preso sul serio, non si può semplicemente dire che non c’è. Che la situazione non va bene a nessuno, è un fatto”

Stanchezza. Rischio di “rilassamento” sulle misure. Paura della nuova ondata, magari con la circolazione della cosiddetta “variante brasiliana”, probabilmente una delle cause del collasso di Manaus e degli Stati amazzonici. Soprattutto, preoccupazione per la fine del sussidio statale, il cosiddetto “Corona-vaucher”, la cui mancanza rischia di mandare sul lastrico milioni di persone. “Sì, per il Brasile questo 2021, anche a prescindere da ulteriori ondate del contagio, rischia per certi aspetti rischia di essere peggiore del drammatico 2020”. A parlare, con il Sir, è dom Giancarlo Petrini, vescovo di Camaçari (Bahia), città satellite di Salvador, una delle maggiori metropoli del Brasile.

Secondo il governo si tratta di un provvedimento per contrastare la "radicalizzazione", ma di fatto sarebbe una imposizione a tutte le confessioni cristiane, oltre che all'islam e alle altre fedi. L'obbligo di predicare nella lingua nazionale imporrebbe anche notevoli inconvenienti e costi. Un problema non solo per le minoranze linguistiche: la diocesi cattolica conta 70 sacerdoti, 55 dei quali stranieri. Il Consiglio delle Chiese ha scritto alla premier Mette Frederiksen e attende una risposta. Mons. Kozon: "il momento per manifestare le nostre riserve è adesso."

I dati dell'Osservatorio Indifesa 2020 su 6mila interviste. Il 44% delle ragazze segnala il forte disagio provato dal ricevere commenti non graditi di carattere sessuale online. “C'è ripiegamento sui social, ma aumento rischi e per le ragazze anche di revenge porn”

Al confine nord ovest continuano gli arrivi dalla rotta balcanica. Tante le famiglie con bambini e le donne incinte. L’organizzazione: “Allestire un presidio sanitario, preparare un piano di accoglienza e scongiurare lo sgombero degli spazi gestiti da volontari”

L’Agenzia italiana del farmaco autorizza gli anticorpi monoclonali per la cura nelle prime fasi dell’infezione e la rivista "The Lancet" pubblica i dati sull’efficacia pari al 91,6% del vaccino russo Sputnik. Il ministero della Salute e l’Agenzia italiana del farmaco valutano se accelerare l’autorizzazione degli anticorpi monoclonali per la cura nelle prime fasi dell’infezione. Sono queste alcune delle importanti novità emerse nelle ultime ore nella battaglia contro la pandemia. Al Sir, Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Irccs Lazzaro Spallanzani di Roma, spiega come agisce il vaccino di Mosca, rammenta i dubbi sui costosi anticorpi monoclonali e sul sequenziamento