Fatti

Ben 29 milioni di italiani durante l'emergenza sanitaria hanno trovato su web e sui social media notizie che poi si sono rivelate false o sbagliate. Lo rivela il rapporto Ital Communications-Censis "Disinformazione e fake news durante la pandemia"

La testimonianza di Alessandro Porro, presidente di Sos Mediterranee, che con la Ocean Viking ha provato a soccorrere tre imbarcazioni in distress. Almeno 130 le vittime: “Assenza totale di coordinamento e intervento delle autorità. Ci siamo coordinati noi, autonomamente, insieme ad altre tre navi commerciali: ma era già troppo tardi”. Reazioni di sdegno dalle associazioni

“L’ennesima tragedia del mare ci conferma che in assenza di vie legali e sicure, che garantiscano la protezione umanitaria a profughi e rifugiati, l’Europa paga un altissimo prezzo mortale assistendo inerme a una serie di stragi annunciate. L’alternativa alle morti in mare esiste e sono i corridoi umanitari e ogni altra via legale che tuteli i richiedenti asilo”. 

In una dichiarazione rilasciata oggi, il Comitato europeo dei diritti sociali intende evidenziare quei diritti della Carta sociale europea che sono particolarmente colpiti dalla crisi del Covid-19 come l'occupazione e il lavoro, il diritto alla sicurezza sociale, l’assistenza sociale e medica, il diritto alla protezione contro la povertà e l'esclusione sociale, il diritto alla casa e all'istruzione

La Danimarca è il primo paese europeo a revocare il permesso di soggiorno ai rifugiati siriani: nel 2019 ha iniziato a considerare l’area di Damasco sicura e sono aumentati i dinieghi. Ma le persone non possono essere rimpatriate e restano senza tutela. Parla Charlotte Slente del Danish Refugee Council: “Un trattamento non dignitoso e un pericoloso precedente”

Nella geografia pasquale di Papa Francesco, alcuni Paesi vengono descritti non nella gioia della risurrezione, ma sulla croce del Venerdì o nel sepolcro del Sabato santo. Il Libano può essere senza dubbio classificato nel novero delle nazioni che vivono il prolungato passaggio tra la morte e la risurrezione. Un guado infinito. Perché la situazione che si trova a vivere il popolo che abita la Terra dei cedri ha pochi eguali al mondo: vive in uno stato di disperazione diffusa, che ha fatto sprofondare il Paese in uno stato di “coma vigilato”

Sarà anche vero che a Wall Street "hanno quotato il nulla certificato dal nulla” (commento dell'ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti). Eppure investitori grandi e piccoli stanno comprando azioni allineandosi a una ipervalutazione di Coinbase che ha premiato gli azionisti già esistenti. La piattaforma di negoziazione dove si scambiano i Bitcoin e altre decine di cosiddette criptovalute vale, almeno secondo i prezzi raggiunti al Nasdaq di New York , poco meno di 100 miliardi di dollari. Vale a dire la metà dei soldi assegnati all'Italia per il Recovery Fund. Coinbase presenta molte caratteristiche delle “valute” che vi vengono quotate, sono le criptovalute (non stampate fisicamente, frutto di algoritmi, non hanno regolamentazione e non sono garantite da riserve in oro anche se in ogni pubblicità vengono sempre accomunate al metallo giallo), un termine già ambiguo

L’annuncio ufficiale sarà dato sabato 24 aprile, giorno in cui si commemora il 106° anniversario dell'inizio dello sterminio del popolo armeno. Gli Stati Uniti – per decisione del presidente Joe Biden - si uniscono ai 29 Paesi che nel mondo riconoscono il genocidio armeno. In Italia, nel 2019, la Camera dei deputati approvò una mozione di riconoscimento e nel 2015, papa Francesco, riferendosi agli avvenimenti, parlò esplicitamente di genocidio, termine che ebbe il coraggio di ripetere, anche l’anno dopo, durante il suo viaggio in Armenia. “Gli Stati Uniti – commenta il giornalista Simone Zoppellaro - hanno una presenza storica e numerosa di armeni, moltissimi dei quali sono i discendenti del genocidio e per loro questo riconoscimento è un grande risultato che guarisce ferite antiche”