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La Commissione episcopale della pastorale sociale (Cepas) della Chiesa argentina chiede di privilegiare il “debito sociale”, rispetto al “debito con l’Estero”, nell’imminenza del negoziato tra il nuovo Governo e il Fondo monetario internazionale e le altre Istituzioni internazionale, proprio sul tema del debito pubblico contratto dal Paese.

Qual è il passo avanti che potrebbe dare all’Unione europea un nuovo slancio e un’ulteriore stabilità politica? Probabilmente non è il “green deal” che la Commissione ha annunciato come risposta alla sfida del cambiamento climatico, perché si tratta di un programma che può essere portato avanti senza ulteriori sviluppi delle istituzioni e delle procedure. Invece, il prossimo progetto probabilmente riguarderà la sicurezza e la difesa, la questione oggi più scottante per gli europei, per una serie di ragioni

L'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani all'aeroporto internazionale di Baghdad nel corso di un attacco con droni, ordinato dal presidente americano Donald Trump è “un atto di guerra che avrà serie ripercussioni in tutta l’area mediorientale e che coinvolgerà sia Israele, quale potenziale target di vendetta iraniana che tutta la comunità internazionale, Europa in testa. Quest’ultima priva di qualsiasi strumento sia diplomatico che militare utile a contare qualcosa”.

Erano in tanti a sostenere che appariva al di fuori di ogni logica permettere di inquinare con cianuro e acido solforico, sostanze necessarie nelle estrazioni minerarie, la poca acqua presente nell’arida provincia, per la precisione solo nel 4% del territorio. Risorsa rara e preziosa, che non ha impedito ai laboriosi abitanti, in numerosi casi discendenti di emigranti europei e soprattutto italiani, di coltivare ulivo e viti e di produrre vini tra i più rinomati del continente

Patriarcati ortodossi uniti nel difendere la Chiesa ortodossa serba in Montenegro. A scendere in campo per chiedere la revisione della legge sulla libertà religiosa approvata il 26 dicembre scorso dal Parlamento e soprattutto la fine delle ostilità e delle violenze ancora contro gli stessi vescovi locali sono il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, il patriarca Ireneo della Chiesa ortodossa serba e il patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie.