Fatti

Il 59% degli italiani pensa che l’appartenenza dell’Italia all’Ue sia una buona cosa; invece per l’11% è un male e per il 29% non fa differenza. Il 58% dei cittadini del nostro Paese vorrebbe che il Parlamento europeo avesse un ruolo più importante, il 27% meno, il 5% uguale, l’11% non sa. Il fatto è che il 24% degli intervistati ha un’immagine completamente negativa del Parlamento, il 32% positiva, il 41% è indifferente.

Un Natale di giustizia, pace, guarigione, riconciliazione. È l’augurio espresso in un messaggio congiunto dai leader delle Chiese cristiane del Sud Sudan a nome dei “bambini e del popolo sud sudanese, ferito e logorato da sei anni di conflitto e da una serie di disastri naturali e alluvioni che hanno avuto implicazioni umanitarie sulla popolazione, causando fame e diffusione di malattie”.

Nel 2019 i quotidiani hanno parlato di immigrazione il 30% in più dell'anno scorso. I notiziari dei telegiornali vi hanno dedicato oltre 4.000 servizi, ossia il numero più alto negli ultimi dieci anni. Nei tg solo un giorno su 365 non ha avuto notizie riguardanti profughi, migranti, rifugiati. Il caso Sea Watch (e analoghi) dovuti agli effetti del Decreto sicurezza hanno fortemente contribuito. Se ne parla nel VII Rapporto Carta di Roma "Notizie senza approdo", presentato oggi a Roma, a cura dell'Associazione Carta di Roma e Osservatorio di Pavia

“Molti sono i temi con cui dobbiamo necessariamente confrontarci nel prossimo futuro. Penso alle politiche per contrastare la denatalità e realizzare un nuovo patto generazionale; penso a una maggiore determinazione sul fronte della sostenibilità ambientale, per ridurre le emissioni inquinanti e fronteggiare i cambiamenti climatici; penso a uno sviluppo realmente sostenibile, anche nelle dinamiche produttive e nei rapporti di lavoro”.

Nel 2018 il volume complessivo delle cancellazioni anagrafiche per l’estero è di 157mila unità, in aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Le emigrazioni dei cittadini italiani sono il 74% del totale (116.732). Lo comunica oggi l’Istat nel report “Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente” relativo all’anno 2018.

“Come arcivescovo di Tolosa, condanno che il semplice ricordo della nascita di Gesù e dei valori che trasmette (accoglienza dello straniero, annuncio della Pace e segno di una tenerezza di cui noi tutti abbiamo bisogno) non sia più rispettato nel nostro Paese e susciti anche atti di violenza verbale e fisica da parte di coloro che si erigono a difensori della libertà. Invito tutti a difendere pacificamente la libertà di espressione e a rispettare la storia e le tradizioni del nostro Paese”. 

All’indomani del vertice di Parigi, il nunzio apostolico in Ucraina, mons. Cluadio Gugerotti, rivolge un appello ai leader Putin e Zelensky: “Avviare un processo di riconciliazione vera e duratura, spronato da una reale volontà di pace, efficace, in grado di generare frutti per il bene delle popolazioni”. “Una persona che muore di freddo al posto di blocco per andare a prendere la pensione, non ha bisogno di sentirsi chiedere se è filo russa o filo ucraina, va salvata”

Dalle elaborazioni emerge una certa “sovrastima” del numero totale dei poveri, che sarebbero in realtà tra i 3,6 milioni e i 4,3 milioni rispetto ai 5 milioni calcolati dall’Istat, con un 30% di stranieri che però – come si è visto – sono in buona parte tagliati fuori dal Rdc. Non è dunque così inspiegabile che i percettori del Reddito siano fermi a 2,4 milioni (al 7 novembre 2019). Dalle stesse elaborazioni si ricava che il 41,9% degli aventi diritto al Rdc non rispetta i requisiti per essere classificato come povero dall’Istat, mentre i poveri Istat esclusi dal Rdc sono pari all’84,8% dei nuclei che ricevono il sussidio

Bisogna ricordare che il Mes (o Fondo salva-Stati) esiste già dal 2012 ed il suo fine è quello di intervenire in caso di gravi crisi economico-finanziarie. I negoziati per ridefinire alcuni aspetti del Trattato istitutivo sono iniziati nel marzo 2018 e quindi fino alla scorsa estate sono stati condotti per l’Italia dal governo M5S-Lega. Trattandosi di una materia complessa e specialistica sono ovviamente possibili valutazioni di segno diverso, ma di fatto l’accordo tra gli Stati era stato già raggiunto a luglio e non attraverso riunioni segrete

A New York per tre giorni l’assemblea di Religions for peace, dove i 90 leader religiosi, rappresentanti di altrettanti Paesi e di un miliardo di credenti da tutto il mondo, si sono interrogati sul contributo che le comunità religiose possono dare alla pace, creando piattaforme e luoghi di dialogo dove si possono incontrare i nemici, i capi di stato, le vittime e gli assalitori, gli sfruttati e gli sfruttatori