Cannabis. Con la legalizzazione c’è molta voglia di aprire un nuovo mercato a nuovi, potenti interessi
Chi pensava che il “liberi tutti” avrebbe portato all’esplosione del mercato della cannabis in giro per il mondo, si sta accorgendo di essersi sbagliato.
Hai capito… Nella spassosa tarantella chiamata Manovra, zitto zitto quatto quatto s’è infilato un emendamento a firma 5 Stelle che legalizza la vendita di marijuana con contenuto di thc (il principio psicotropo) fino allo 0,5%. Tra un monopattino elettrico e una tassa che appare e poi scompare (così si può declamare: abbiamo abbassato le tasse!); tra un bonus che spunta e una detrazione che sale…, insomma in questa disordinata manovra economica fatta di decine di pisquanate, è spuntata fuori la cannabis legalizzata un po’ più strong. E ti viene subito da pensare: ecco la causa di tutte queste convulsioni!
Bando agli scherzi (ma mica tanto): c’è molta voglia di aprire un nuovo mercato a nuovi, potenti interessi. E, parliamoci chiaro, dietro ci sta l’interesse dello Stato italiano. Che in teoria dovrebbe schierarsi contro le droghe – leggere o pesanti che siano; in pratica, poi alle vendite applicherà un’interessante accisa e ci farà dei bei soldini sulle spalle della salute degli italiani. D’altronde fa così pure con alcolici, tabacchi e soprattutto gioco d’azzardo.
La bella notizia è un’altra, però. Chi pensava che il “liberi tutti” avrebbe portato all’esplosione del mercato della cannabis in giro per il mondo, si sta accorgendo di essersi sbagliato. Legalizzata in alcuni Paesi del mondo e in alcuni Stati americani, in realtà è abbastanza snobbata dai consumatori. Tanto che le multinazionali che vi avevano investito, negli Usa stanno facendo ora marcia indietro.
La questione è semplice: chi la usa come uno stupefacente, cerca quella pesantuccia che non è in vendita e sta ancora saldamente nelle mani dello spaccio. Che a sua volta ha abbassato i prezzi per tenersi le sue quote di “mercato”.
I ragazzini poi hanno a disposizione un vero bazaar di droghe varie, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Insomma non è facile farsi strada tra un’offerta super abbondante, dove va forte ciò che più ti fa sballare. E le canne non sono certo in questa categoria.
L’Unione Europea ha autorizzato la coltivazione di 64 tipi di specie di cannabis a contenuto psicotropo controllato. In Italia siamo a circa 5mila ettari coltivati: una coltivazione che ha bisogno di acqua per “dosare” appunto il contenuto di thc, altrimenti sfora e diventa stupefacente anche in senso legale. Viene utilizzata in ambito ospedaliero (una tonnellata e mezza il fabbisogno italiano), prodotta a Firenze in esclusiva dallo Stabilimento chimico farmaceutico oppure importata.
C’è chi ha pensato che il piatto fosse ricco. Da lì il boom dei negozietti con la tipica fogliolina a contraddistinguerli. Negozietti che stanno già arrancando. Ecco, probabilmente la cannabis è finita nella Manovra come misura di sostegno al commercio. Anche se a scriverlo sembra un po’ stupefacente.