Chiesa nel mondo

Papa Francesco ha concluso l'udienza di oggi, dedicata allo zelo apostolico secondo San Paolo, esortando i capi delle nazioni ad ispirarsi alla Pacem in terris, il cui messaggio, 60 anni dopo, è ancora "attualissimo". "Perseveriamo nella preghiera per la martoriata Ucraina", l'appello finale

“Quando noi annunciamo il Signore, il Signore viene a noi. A volte pensiamo che il modo per stare vicini a Dio sia quello di tenerlo ben stretto a noi; perché poi, se ci esponiamo e ci mettiamo a parlarne, arrivano giudizi, critiche, magari non sappiamo rispondere a certe domande o provocazioni, e allora è meglio non parlarne e chiudersi: no, questo non è buono! Invece il Signore viene mentre lo si annuncia. Tu sempre trovi il Signore nel cammino dell’annuncio. Annuncia il Signore e lo incontrerai. Cerca il Signore e lo incontrerai. Sempre in cammino, questo ci insegnano le donne: Gesù si incontra testimoniandolo. Mettiamo questo nel cuore: Gesù si incontra testimoniandolo”.

“Cari fratelli e sorelle, Cristo è risorto!
 Oggi proclamiamo che Lui, il Signore della nostra vita, è ‘la risurrezione e la vita’ del mondo. È Pasqua, che significa ‘passaggio’, perché in Gesù si è compiuto il passaggio decisivo dell’umanità: quello dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla paura alla fiducia, dalla desolazione alla comunione. In Lui, Signore del tempo e della storia, vorrei dire a tutti, con la gioia nel cuore: buona Pasqua!”. Lo ha detto Papa Francesco nel messaggio pasquale pronunciato oggi in piazza San Pietro

La Pasqua di Gesù ormai vicina, la sua resurrezione ci riempie di una gioia infinita anche in mezzo alle tribolazioni, di una speranza reale, concreta che ci accompagna nelle vicende della Storia. La Pasqua ci porta ad essere vicinissimi a chi soffre, a quelli che sono considerati uno scarto nella società, agli ammalati, ai disperati. Il Vivente, il Crocifisso-Risorto cammina con noi sulle nostre strade, nelle nostre miserie, non siamo più soli. Andiamo anche noi a condividere le piaghe di tre quarti dell’umanità che anela a risorgere. Sospinti dall’amore di Dio ci facciamo piccoli per fare crescere i nostri fratelli e sorelle che sono nel bisogno delle cose essenziali

All’Arsenale della Pace di Torino c’è un luogo particolare: una piccola chiesa progettata da fra Costantino Ruggeri, un artista e un uomo di Dio che sapeva vedere lontano. Costruì la croce dei dolori del mondo, semplicissima, creata con le traversine della vecchia ferrovia dell’arsenale, simboli che parlano: i vecchi chiodi conficcati nel legno a segnare i punti della crocifissione, il colore rosso della passione, ma anche il bianco della speranza e della luce della risurrezione. Una croce che parla contemporaneamente di una morte atroce e di una vita senza fine: la sintesi perfetta del mistero della Pasqua e anche della vita

La Pasqua dei cristiani del villaggio di Knaye (Siria), segnata dalla guerra e distrutto dal terremoto del 6 febbrai. Riti celebrati senza poter suonare le campane, senza uscire dalla parrocchia, ma nella certezza che il Sepolcro è vuoto. La testimonianza del parroco, padre Jallouf. Il suo cordoglio per la morte del giovane italiano ucciso nell'attentato di Tel Aviv, in Israele

La Pasqua in Siria, dopo 13 anni di guerra e il devastante sisma del 6 febbraio scorso. A raccontarla al Sir è l'amministratore apostolico di Aleppo, il francescano Raimondo Girgis: "questa Pasqua è anche un inno di grazie a Dio che ci ha salvati dalla morte. Non ci facciamo intimorire dalla morte. La Pasqua ci ricorda che siamo i figli della Luce”. E allora chiese agibili aperte, riti pasquali confermati, confessioni e preghiere come tradizione. Nonostante le scosse che continuano

“Stare, senza fuggire, nel luogo della morte – il sepolcro – sul luogo del fallimento, dell’impossibilità della vita” è “la condizione che rende possibile la nuova nascita, la vita nuova” che viene dalla Resurrezione di Gesù: ruota intorno a questa riflessione l’omelia della Veglia di Pasqua che si è celebrata questa mattina, alla basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, presieduta dal patriarca latino Pierbattista Pizzaballa. 

Papa Francesco, a causa del freddo intenso di questi giorni, ha seguito la Via Crucis al Colosseo dalla sua residenza a Santa Marta. Al centro delle meditazioni che hanno scandito il rito al Colosseo, il dramma del conflitto in Ucraina, che ha superato l’anno di guerra, e dei tanti altri Paesi dove ancora non cessa il fragore delle armi, ma anche la tragedia dei migranti. Alla fine, la preghiera dei "14 grazie", letta dal card. De Donatis

Lancio di razzi, stanotte, dalla Striscia di Gaza e raid aerei israeliani in risposta. Violente esplosioni nel sud del Libano. I giorni della Pasqua cristiana, della Pesach ebraica e del Ramadan islamico, sono segnati da un aumento di tensione che rischia di infiammare tutto il Medio Oriente. Il Sir ha parlato con padre Romanelli, parroco di Gaza, dove vive una minuscola comunità cattolica che sta celebrando la Pasqua sotto le bombe

Intervista al Sir del Custode di Terra Santa, padre Patton, che racconta come i cristiani locali si apprestano a vivere la Pasqua nonostante il clima di tensione e di attacchi avvenuti nelle settimane scorse. Appello per la Colletta per la Terra Santa che si celebra oggi in tutte le chiese cattoliche del mondo.