Il fascino dei monasteri, oasi per chi cerca pace e silenzio
Da Camposampiero, al santuario di padre Leopoldo, a quello mariano di Chiampo. Meta di pellegrinaggio, scelta per una sosta di preghiera e silenzio, ma anche riferimento per la messa domenicale e il sacramento della riconciliazione. Sono migliaia le persone che entrano nei santuari per pregare: anziani, adulti, giovani e persino stranieri. Pellegrini in ricerca di silenzio e nel silenzio di Dio.
Molti di loro bussano a Camposampiero alla porta della Casa di spiritualità dei Santuari Antoniani.
«La ricerca della spiritualità – spiega padre João Benedito Ferreira de Araujo, direttore della Casa di spiritualità – è una caratteristica del nostro tempo. A volte si cerca la spiritualità senza religione. In tanti capitano qui, alcuni prendono appuntamento, altri arrivano e chiedono accoglienza. Sempre più persone cercano esperienze di eremo. A loro noi offriamo ospitalità e varie possibilità. Qualche pellegrino cerca il silenzio senza vita di chiesa. Arrivano magari da esperienze di sofferenze, di legami spezzati, di un lutto. Alcuni, soprattutto gli austriaci, partecipano alla messa, pregano la liturgia delle ore con i frati. Altre persone compiono molti chilometri per pellegrinaggi che li portano a toccare il Santo per arrivare poi ad Assisi e Roma».
Proposte differenziate per chi si avvicina alla Casa di spiritualità, che offre anche percorsi di formazione e studio delle Scritture.
La preghiera è anche pratica, ricorda padre João: «Il limite della spiritualità occidentale – spiega – è quello di trascurare il corpo e la psiche. Se vogliamo pregare, facciamo un corso ma ci manca la pratica. Si impara a pregare pregando e da tanti cristiani arriva proprio la richiesta evangelica “Signore, insegnaci a pregare”».
Da Camposampiero a Padova, dove sono sempre più numerosi i fedeli che arrivano al santuario di padre Leopoldo.
«Persone che vivono in città e nella cintura urbana – racconta padre Flaviano Giovanni Gusella, direttore del santuario – altri nei paesi vicini a Padova. Uomini e donne che vengono per la celebrazione domenicale della messa, si accostano al sacramento della riconciliazione e cercano un ambiente silenzioso per la preghiera personale».
E il santuario dedicato al frate cappuccino canonizzato da Giovanni Paolo II è davvero un'oasi nella città: «Qui i fedeli – continua il rettore – partecipano alle liturgie in uno stile sobrio come quello francescano cappuccino. Sono persone di età medio alta, ma anche giovani coppie e famiglie con bambini piccoli. Nel santuario cercano il colloquio con Dio attraverso la Madonna e i santi. San Leopoldo lo sentono presente in ogni luogo qui, ma in particolare nella celletta confessionale e nella statua di Maria dove pregava, che oggi possono rappresentare un aiuto perché le persone scoprano Gesù».
Un pellegrinaggio continuo, testimoniato dai libri con le richieste dei fedeli o una semplice firma raccolti dai frati dal 1944. «Sono libri con oltre mille pagine – conclude padre Gusella – ma ne conserviamo già 550 e da quando il corpo di padre Leopoldo è tornato dall'ostensione a Roma voluta da papa Francesco in occasione del Giubileo, il pellegrinaggio è continuo».
Spostandoci nella pedemontana vicentina, ecco il santuario di Chiampo con la grotta centro della grande devozione mariana nata dalla volontà dei frati minori di riproporre in questo luogo l'ambiente e il messaggio di Lourdes.
Realizzata in cemento e ferro nel 1935 dal beato fra Claudio Garzotto, che riposa ai suoi piedi, la grotta è diventata meta di un continuo pellegrinaggio.
«Le persone che frequentano il nostro santuario – racconta fra Giuseppe Bonato, rettore del santuario – sono adulti e anziani di parrocchie che organizzano pellegrinaggi nei santuari mariani. In primavera ci sono molti bambini della prima comunione e della cresima. I pellegrinaggi arrivano da tutta l'Italia, soprattutto dal Nord, qualcuno anche dall'estero: Austria, Slovenia, Germania».
Lo spirito con cui i pellegrini si avvicinano è diverso da persona a persona
«C'è chi viene solo per il pellegrinaggio in sé – continua fra Giuseppe – chi invece frequenta in modo più assiduo le celebrazioni e, soprattutto nei tempi forti di quaresima e avvento, viene per vivere il sacramento della riconciliazione. Alcuni cercano un colloquio con un frate, più spesso con una suora della comunità delle francescane Alcantarine a servizio del nostro santuario. Molti pellegrini arrivano per vedere e conoscere, ma ci sono gruppi che prima di giungere qui hanno già fatto un cammino. Una cosa è certa: nel venire c’è sempre una ricerca, anche se non esplicita, di Dio. E in Dio del senso della vita».
Scuole di preghiera, rosari meditati, novene, percorsi di conoscenza delle Sacre Scritture.
Sono tante le proposte che arrivano da santuari e case di spiritualità. Un pregare dove si mette in gioco anche il corpo è quello della scuola di preghiera francescana organizzata dalla Casa di spiritualità dei Santuari Antoniani di Camposampiero, un sabato al mese fino a giugno a partire dallo scorso 28 gennaio.
Segue il ritmo delle stagioni invece "La stagione dello Spirito", corso di esercizi spirituali in quattro tappe organizzato dalla Casa di spiritualità in quattro fine settimana durante l'anno, un cammino di preghiera e contatto con la natura. Una sfida lanciata e vinta a Camposampiero è stata infine la proposta di una lettura francescana di tutta la bibbia, un gruppo che si trova una volta al mese di sabato pomeriggio e che in nove mesi completa il percorso di conoscenza e meditazione guidata di Antico e Nuovo Testamento.
Nel santuario di padre Leopoldo di Padova è molto sentito il mese di maggio, in preparazione alla festa liturgica del santo, ma ci sono anche altri momenti come l'adorazione eucaristica ogni giovedì alle 19 e durante il mese di maggio la recita del rosario, il sabato alle 21, lungo i viali dell'orto del convento con atto di affidamento finale a Maria.
Nel santuario di Chiampo si tiene invece una catechesi settimanale sulle Dieci parole: un itinerario di fede per scoprire cosa significa credere guidato dai frati e da un gruppo di laici sui dieci comandamenti.