Mosaico

In questo difficile tempo di Covid resta sempre aperta la questione dell’infanzia, dei giovani, delle famiglie. Tra scuole chiuse, servizi sospesi, attività sportive bloccate, i nostri ragazzi e le nostre ragazze sono stati confinati in una stanza, in case non sempre adeguate e con spazi insufficienti a parlare attraverso lo schermo, costretti a mettersi in stand-by per un tempo indefinito.

Dal 19 maggio sono partite le conferme o le modifiche della dichiarazione precompilata con i successivi invii. In questo procedimento gli intermediari abilitati come Caf Acli svolgono da sempre un ruolo decisivo di supporto al contribuente. Chiunque, infatti, preferisca affidarsi alla consulenza di operatori esperti, anziché procedere in via autonoma tramite il sito dell’Agenzia delle entrate, può contattare il Caf Acli di Padova.

Si chiama “Un dono in comune” il progetto che lega con un filo rosso Admo e i Comuni del Veneto, rappresentati dall’Associazione nazionale comuni italiani - Anci Veneto. L’obiettivo è creare assieme iniziative di sensibilizzazione al dono, studiate ad hoc per ogni singola amministrazione per raggiungere i giovani dai 18 ai 35 anni affinché si iscrivano all’Admo attraverso un semplice esame del sangue da effettuare nel centro trasfusionale di competenza.

Nel giorno di rottura del Ramadan, le cinque moschee della città di Padova hanno raccolto la tradizionale “tassa” per i poveri. Grazie alle elargizioni dei fedeli musulmani vengono aiutate 120 famiglie padovane in difficoltà con generi alimentari e di prima necessità

I dati riguardano l’ultimo triennio e sono il frutto di percorsi ordinari scelti in autonomia dalle singole famiglie. A renderlo noto l’associazione 21 luglio che il 3 giugno presenterà l’Agenda Roma 2021 ai candidati. Stasolla: “Impietoso confronto con le sole 8 famiglie assistite dal costoso piano rom di questa amministrazione”

La Regione arruola odontoiatri per hub. Il governatore Giani: "Tre accordi per potenziare la capacità vaccinale. Obiettivo immunità di gregge a fine settembre"

Dopo l’approvazione del disegno di legge che riconosce la lingua dei segni italiana, si pone il tema di come garantire agli interpreti Lis una formazione di alta qualità. Branchini, prof di Lis alla Ca’ Foscari: “I professionisti devono studiare nelle università, dove viene garantita una formazione che si basa sulla ricerca, con alti standard”