Covid, in Toscana vaccini in farmacia
La Regione arruola odontoiatri per hub. Il governatore Giani: "Tre accordi per potenziare la capacità vaccinale. Obiettivo immunità di gregge a fine settembre"
Vaccini anti Covid dal medico di famiglia, ma anche in farmacia. Accadrà da giugno in Toscana. E odontoiatri che potranno farsi avanti ed essere reclutati per rafforzare il personale in forza agli hub. Tre accordi che puntano ad accrescere il numero di vaccinatori e dei luoghi dove le vaccinazioni saranno effettuate (e quindi le dosi potenzialmente somministrabili ogni giorno). La giunta toscana ha approvato ieri, lunedì 24 maggio, tre delibere che consentiranno di far marciare ancora più velocemente la campagna vaccinale: naturalmente se arriveranno vaccini a sufficienza. A presentare tutte le novità sono stati il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore alla salute Simone Bezzini.
In Toscana i medici di famiglia, a differenza di altre regioni, erano da subito già scesi in campo per vaccinare contro il Covid-19 gli over 80, forti dell’esperienza positiva maturata l’autunno precedente con la campagna dei vaccini antinfluenzali. Una scelta che ha garantito prossimità e capillarità e che ha consentito sostanzialmente di raggiungere la totalità degli ultraottantenni toscani, grazie soprattutto alla chiamata attiva da parte del medico con cui si ha un rapporto di conoscenza e fiducia. La Toscana si colloca infatti in cima, a livello nazionale, per la vaccinazione di questa fascia di popolazione.
“Ad oggi – ha detto il presidente Giani - con gli hub regionali siamo in grado di rispondere a unadomanda media vaccinale pari a circa 30mila dosi al giorno. Se a partire da giugno, come ci ha detto il Generale Figliuolo, arriveranno molte più dosi dei vari vaccini è evidente che la domanda giornaliera media potrebbe aumentare, anche fino a 50mila dosi. La risposta per venire incontro a questo aumento sta nei tre accordi che abbiamo firmato oggi e a questa sinergia con i medici di base, i farmacisti e gli odontoiatri. Sarà proprio grazie a questo potenziamento della capacità vaccinale che potremo raggiungere l’obiettivo di arrivare al 30 settembre all’immunità di gregge”.
Da giugno i medici di famiglia proseguiranno così, dopo gli over 80, la vaccinazione degli assistiti che hanno tra 60 e 79 anni: per loro il vaccino a disposizione sarà il Johnson & Johnson, che prevede un’unica dose a differenza delle due di tutti gli altri. I cittadini potranno rivolgersi direttamente al medico oppure sarà il medico stesso a chiamarli. In una seconda fase, di cui il tavolo tecnico che l’accordo prevede di costituire definirà i tempi, sarà la volta del vaccino Pfizer e di tutti gli under 60 (o di chiunque sia sfuggito alla vaccinazione delle categorie fino ad oggi in agenda). In questo caso ci si dovrà però prenotare attraverso il portale unico regionale https://prenotavaccino.sanita.toscana.it, da cui si potrà scegliere il proprio medico. Le vaccinazioni si svolgeranno in studio, a domicilio oppure in strutture messe a disposizione dalle Asl.
Si parte dalle prime settimane di giugno anche con i vaccini in farmacia: di nuovo Johnson & Johnson e Astrazeneca, in base alle disponibilità. Si partirà in modo graduale: non tutte infatti le farmacie saranno magari pronte da subito e in contemporanea. Molte avranno tempi diversi per organizzarsi e procedere ai necessari adempimenti e alla formazione. L’adesione è inoltre volontaria. La lista delle farmacie che si renderanno disponibili sarà dunque via via aggiornata. Per il cittadino usufruire del servizio sarà comunque estremamente semplice: ci si prenota direttamente in farmacia, senza passare dal portale regionale. E in farmacia (anche in quelle che non effettueranno vaccinazioni) ci si potrà prenotare in ogni caso per gli hub, se più comodo. Un modo per venire incontro a chi non dispone di un computer a casa o di un accesso ad internet (o ha difficoltà a farlo per conto proprio).
Quanto agli odontoiatri, nel loro caso si tratta di un arruolamento (su base volontaria) per irrobustire il personale già operativo nei centri vaccinali, ovvero professionisti del servizio sanitario, Protezione civile ed anche numerosi volontari. Le adesioni saranno raccolte dagli Ordini, che le trasmetteranno alla Regione, e già sono partiti i primi corsi di formazione. Le vaccinazioni non potranno, in questo caso, essere svolte presso gli studi medici ma solo presso gli hub già attivi.