Riconoscimento Lis, Lega del Filo d'Oro: "Nuova via d’uscita dall’isolamento"

In pandemia “spenta la luce sui bisogni delle persone sordocieche e delle loro famiglie”, ma il riconoscimento di Lis e List e della figura dell'interprete è una  “risposta concreta per la loro piena inclusione". Mercuri: "Il 19 maggio 2021 giornata che entrerà nella storia"

Riconoscimento Lis, Lega del Filo d'Oro: "Nuova via d’uscita dall’isolamento"

In pandemia si è “completamente spenta la luce sui bisogni delle persone sordocieche e delle loro famiglie”. Lo sottolinea la Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus che oggi in  occasione dell’anniversario della nascita della sua fondatrice, Sabina Santilli, il 29 maggio, ha presentato le iniziative in essere e ricordato l’impatto della pandemia per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.

Una “risposta concreta per la loro piena inclusione è arrivata lo scorso 19 maggio: una data storica perché, dopo 12 anni dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, l’Italia ha finalmente colmato il grave ritardo che l'aveva portata ad essere l'ultima in Europa a non aver riconosciuto la propria lingua dei segni nazionale. Inoltre, l’iter di conversione in legge del cosiddetto “Decreto sostegni”, al cui interno è prevista una norma che riconosce la Lis (Lingua dei Segni Italiana) e la List (Lingua dei Segni Italiana Tattile), riconosce ufficialmente anche la figura dell’interprete, un sostegno fondamentale per la vita di chi non vede e non sente”.

“Dopo un anno molto duro imposto dall’emergenza sanitaria, quella del 19 maggio 2021 è una giornata che per tutti noi entrerà nella storia, perché con il riconoscimento ufficiale della Lis e della List, l’Italia colma il grave ritardo che l'aveva portata ad essere l'ultimo dei Paesi europei a non aver riconosciuto la propria lingua dei segni nazionale - ha sottolineato Francesco Mercurio, presidente del Comitato delle persone sordocieche della Fondazione nel suo intervento - Finalmente, dopo tanti anni di attesa e di battaglie per i nostri diritti, l’Italia compie un altro passo importante nel percorso di attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e apre una nuova via d’uscita dall’isolamento, verso la piena inclusione delle Persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali”.

Mercurio ha ricordato la sera del 9 marzo 2020, quando il Presidente del Consiglio Conte annunciò il lockdown in Italia a causa dell’emergenza sanitaria. “La misura che più colpì la mia attenzione era il ‘distanziamento sociale’. - ha spiega - Immaginate quanto sia difficile, per chi costruisce il mondo attorno a sé attraverso il tatto, vivere in un contesto dove gli altri sono ad una distanza minima da un metro: significa smettere di relazionarsi con l’altro, significa smettere di comunicare, smettere di spostarsi. Se già quando le cose della vita quotidiana sono facili per gli altri, per le persone con disabilità rimangono sempre un po’ difficili, inevitabilmente, quando le cose si fanno difficili per tutti, diventano estremamente difficili per chi ha una disabilità”.

"Le cose sono ancora difficili. - ha proseguito Mercuri ricordando le tante iniziative intraprese in questo lungo anno di pandemia - Ma da quando, il 27 dicembre 2020, sono cominciate le vaccinazioni, si è aperta una nuova fase. Le linee-guida del Ministero della Salute hanno riconosciuto – accogliendo una richiesta proveniente da tutto il mondo della disabilità – che le persone disabili e i loro caregiver tra le categorie che hanno la priorità nella vaccinazione. Questo ci apre una speranza per un futuro nel quale torneremo a socializzare, a stringere mani, a vivere senza paura". 

In Italia, le persone sordocieche aspettano ancora due cose, spiega il presidente : "In primo luogo, che si migliori la legge 107/10. Questa norma, infatti, da un lato riconosce la sordocecità quale disabilità specifica, diversa dalla sordità e dalla cecità, dall’altra, però, è formulata in modo che, le persone cieche che perdono l’udito dopo i dodici anni come il sottoscritto, non possano trovare riconoscimento come sordocieche. In secondo luogo, che questa legge venga, finalmente, e una volta e per tutte,  attuata".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)