Fatti

Il Canada sprofonda di nuovo nell’orrore. Questa volta le cifre sono “impensabili”. Sono 751 i corpi ritrovati in tombe senza nome, privati di lapidi, nell’area di un’altra ex scuola residenziale di Marieval, a circa 150 chilometri dalla città di Regina. In una conferenza stampa trasmessa su YouTube, i Capi delle First Nations prendono la parola e promettono: “Non ci fermeremo finché non avremo trovato tutti i corpi”. L’arcivescovo di Regina scrive una lettera al Capo Cadmus Delmore: “Mi impegno a fare il possibile per trasformare quelle scuse in atti concreti significativi, incluso l’assistenza nell’accesso alle informazioni che vi potranno aiutare a fornire nomi e informazioni su coloro che sono sepolti in tombe anonime”

Il prossimo 1° luglio Papa Francesco ha convocato in Vaticano i principali responsabili delle Comunità cristiane presenti in Libano, "per una giornata di riflessione sulla preoccupante situazione del Paese e per pregare insieme per il dono della pace e della stabilità”. In vista dell'incontro il Sir ha chiesto al presidente di Caritas Libano, padre Michel Abboud, di tratteggiare un quadro della crisi nel Paese dei Cedri.

“Il pronunciamento del Consiglio di Stato conferma ancora una volta che non possiamo demandare alla giustizia una questione che è meramente politica”. L’arcivescovo della diocesi di Taranto, mons. Filippo Santoro, interviene sulla sentenza del Consiglio di Stato che ieri ha annullato il pronunciamento del Tar, che aveva dato ragione al sindaco del Comune di Taranto, Rinaldo Melucci, che chiedeva la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento di Taranto, perché inquinante.

Nel Libro Bianco sulle droghe, presentato oggi, anche i contributi di diversi esponenti del mondo dell’associazionismo. Vecchio (Forum droghe): “Il cambio di rotta delle politiche sulle droghe è un obiettivo ineludibile”. De Facci (Cnca): “Ripartire dalla persona”. Amerini (Cgil): “La Dadone dice che la Conferenza si farà, ma non sia un contenitore vuoto”

“Il nostro è uno Stato laico, non è uno stato confessionale. Quindi il Parlamento è certamente libero di discutere, di legiferare”. Lo ha affermato poco fa il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, a proposito del cosiddetto ddl Zan contro l’omotransfobia nel corso della replica al dibattito per le Comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno.