Fatti

Il gruppo di studiosi ha formulato una serie di proposte dettagliate. Melchionda: "Tre gli obiettivi sinergici e inscindibili: migliore integrazione dei migranti e dei nuovi cittadini, incremento della coesione sociale e rafforzata sicurezza sanitaria di tutti"

Sono i lavoratori meno visibili della multinazionale: arruolati dalle agenzia di somministrazione, con contratti brevi. Devono sottostare “a un'organizzazione del lavoro inaccettabile”, denuncia UilTemp

Deforestazione selvaggia, scempio del territorio, boschi bruciati. Per contrastare i danni della monocoltura, a Cherán, nel cuore dello Stato del Michoacán in Messico, epicentro mondiale dell’aguacate, più conosciuto in Italia come avocado, la mobilitazione comunitaria ha fatto imporre al municipio una regola ferrea: nel proprio territorio non dev’essere piantata neppure una pianta di aguacate. Un caso unico, come un’isola in mezzo all’oceano, dato che ormai le piantagioni sono diventate una monocoltura in tutta la “Meseta Purépecha”. Ma le culture intensive di aguacate non sorgono solo in Messico. Attraversano tutto il continente americano, fino ad arrivare in Cile. Qui non ci sono i gruppi criminali messicani, ma un sistema economico liberista che privilegia i grandi gruppi.

Circa duecento lavoratori di cooperative che lavorano per la multinazionale hanno manifestato pacificamente contro i “ritmi di lavoro estremi” fuori dal magazzino  di Calenzano, in provincia di Firenze

I sindacati lo hanno definito il primo sciopero al mondo dell’intera filiera di Amazon e ha chiamato in causa sia i lavoratori dei magazzini e dei centri di smistamento sia quelli delle aziende di trasporti che portano i pacchi nelle case. Secondo Stefano Malorgio della Filt Cgil alla protesta di lunedì 22 marzo ha aderito oltre il 70 per cento in tutta Italia. In Veneto presidi davanti alle prefetture di Verona e Rovigo, mentre a Vigonza i lavoratori sono fuori dai cancelli del deposito di smistamento locale. Per i sindacati, il colosso dell'e-commerce non vuole trattare su miglioramento di condizioni di lavoro, turno e stabilizzazione dei somministrati; Amazon risponde dicendo che i dipendenti vengono al primo posto soprattutto in periodo di pandemia. Intanto a Vicenza si aprirà un nuovo polo logistico.

Oltre cento tra pediatri ospedalieri e di libera scelta, psicologi, ma anche educatori anestesisti, chirurghi, osteopati e infermieri da tutto il Veneto e oltre hanno deciso di scendere in campo per dire che la riapertura delle scuole, specie dell'infanzia e la primaria, non è più rinviabile.