Fatti

Il caso Sea Watch è solo “la punta dell’iceberg” di un problema ben più ampio.
Lo sottolinea Caritas Europa sulla base di uno studio condotto da Migration Policy Group e Centre for European Policy Studies che porta alla luce 158 casi di persone indagate o formalmente perseguite dal 2015 ad oggi per avere offerto assistenza umanitaria a rifugiati: 79 solo nell’anno corrente.

Un Paese in lento miglioramento ma ancora gravato da problemi come "la povertà, gli sfollati interni, l’instabilità politica, la presenza delle milizie paramilitari, il settarismo, la diffusa corruzione e la burocrazia che rallenta ogni cosa". È l'Iraq di oggi nelle parole del direttore di Caritas Iraq, Nabil Nissan. Ancora da sconfiggere è la mentalità fondamentalista lasciata dall'Isis. La speranza nella visita di Papa Francesco, atteso nel 2020

La Grecia volta pagina e vira a destra. Dalle urne esce vincitore Kyriakos Mitsotakis, leader di Nuova Democrazia (partito conservatore). Tsipras sconfitto. Il commento di mons. Antonios Voutsinos, presidente di Caritas Grecia: "la Grecia è un Paese povero e le politiche non possono essere influenzate dalle classi più ricche". La crisi non è finita, il tempo delle promesse pure...

Arturo Lorenzoni, vicesindaco di Padova, è stato nominato all’unanimità presidente del Coordinamento Agende 21 locali italiane, l’associazione che da 20 anni riunisce Regioni ed enti territoriali per promuove la cultura dello sviluppo sostenibile, valorizzando le buone pratiche per migliorare la gestione dell’ambiente e per fare un passo verso un futuro più equo. 

Secondo il dossier di Legambiente nel 2018, a livello nazionale, in ben 55 capoluoghi sono stati superati i limiti giornalieri per le polveri sottili e per l’ozono e, di questi, le città venete sono nei piazzamenti più alti della classifica. Anche per questo gli assessori all'ambiente delle città capoluogo di provincia del Veneto hanno sottoscritto il "Protocollo aria", un documento con il quale si intende coordinare per i prossimi quattro anni le iniziative per contenere l'inquinamento da pm10.

Locava immobili di proprietà omettendo di dichiarare i proventi derivanti dai relativi canoni riscossi. È quanto è emerso nei giorni scorsi da un controllo fiscale dei finanzieri del comando provinciale della Guardia di finanza di Vicenza nei confronti di una proprietaria di case che dal 2013 al 2017 ha locato immobili “in nero”.