Unione europea: Conte a Bruxelles, “puntiamo sul Green New Deal, serve un budget adeguato”. “Vorrei un Patto di crescita e stabilità”
L’incontro con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, “è stato molto cordiale e proficuo. Abbiamo parlato dei principali punti che sono nell’agenda politica della Commissione e dell’Unione europea”.
“Ci siamo ritrovati molto consonanti, innanzitutto sul Green New Deal. Sia la Commissione sia il mio governo puntano molto sugli investimenti verdi che favoriscono la transizione energetica. È stato uno dei temi più importanti”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, rispondendo alla domande dei giornalisti a Bruxelles dopo aver incontrato la presidente della Commissione Ue, von der Leyen.
“Abbiamo discusso della possibilità di rivedere il Patto di stabilità e crescita”, ha proseguito il premier, spiegando che “a me piacerebbe rivederlo addirittura invertendo i poli concettuali e renderlo Patto di crescita e stabilità. Dobbiamo lavorare e lavoreremo, verrà lanciata una consultazione pubblica, quindi tutti quanti potremo dare un contributo e il nostro sarà sicuramente nella direzione di facilitare gli investimenti verdi”.
“Questo dovrà essere consentito a tutti i 27 Paesi, se questo non avvenisse si creerebbe un divario ancora maggiore tra Paesi che hanno più facilmente accesso e avranno realizzato maggiore transizione energetica e industriale e altri che sono invece rimasti indietro. Dobbiamo mettere tutti nella condizione di poter avere delle facilitazioni”. Per questo, per il Green New Deal va “garantito un budget adeguato”.
Inoltre, si è parlato anche di utilizzare fondi del Just Transition per Taranto. Conte ha fatto riferimento all’incontro avuto oggi a Londra con i Mittal che è servito “per riafferrare gli obiettivi di questo negoziato”. “Già nei prossimi giorni – ha aggiunto – lavoreremo perché si possa per Taranto e altre aree di crisi utilizzare i fondi del Just Transition”.
Sul dossier Fincantieri “c’è molta attenzione del Sistema Italia per questo progetto industriale”, ha assicurato il premier, secondo cui “le norme sulla concorrenza” sono oggi “da applicare con prudenza e ragionevolezza” perché concepite in un periodo antecedente alla globalizzazione: “Riproporle adesso e continuare ad applicarle in modo pedissequo è un errore perché inizia ad essere limitativo per in nostri campioni industriali; noi dobbiamo favorire la crescita dei nostri campioni che sono chiamati a competere nel mercato globale”. Infine, sul bilancio pluriennale “siamo in una fase di dialogo costruttivo” ma “l’Italia non rinuncia a far valere le proprie ragioni, a pretendere un piano finanziario che sia ambizioso. A riguardo riteniamo la proposta finlandese modesta, riteniamo più equilibrata la proposta della Commissione”.