Movimento Democrazia e Unità, una nuova via per superare la polarizzazione della politica italiana

Nella sala Verdi del Caffè Pedrocchi a Padova, giovedì 7 novembre, è stato presentato il progetto del movimento che propone un sistema parlamentare monocamerale, con l'introduzione dell'Assemblea nazionale delle Regioni, e l'elezione diretta del presidente della Repubblica. Con una visione personalistica e cristiana, punta a unire i cittadini oltre la divisione destra-sinistra e a promuovere equità sociale e di genere nel mondo del lavoro e sostegno alle famiglie. Abolita l'Iva per i prodotti di prima necessità.

Movimento Democrazia e Unità, una nuova via per superare la polarizzazione della politica italiana

Posizionamento al centro del panorama politico ed equidistanza dalla destra e dalla sinistra. Elezione diretta non del presidente del Consiglio (obiettivo perseguito dalla maggioranza di centrodestra che fa capo a Giorgia Meloni) ma del presidente della Repubblica, il quale tuttavia dovrà conservare le attuali prerogative. Corte Costituzionale e Consiglio supremo della magistratura eletti nello stesso giorno in cui si sceglie il capo dello Stato. Sistema parlamentare monocamerale, costituito dal solo Senato della Repubblica, e Camera dei deputati sostituita dall’Assemblea nazionale delle Regioni.

Sono le idee forti del neonato Movimento Democrazia e Unità, che nei giovedì 7 novembre ha presentato il suo progetto, a Padova, nella sala Verde del Pedrocchi. Al tavolo dei relatori il presidente Fiorenzo Dicuonzo, il vicepresidente Renzo Volpin e il dirigente nazionale Filippo Rosaspina. «Il nostro – ha spiegato il professor Dicuonzo – è un movimento, non un partito, che si prefigge di unire in primis i cattolici, ma anche i non credenti che hanno a cuore il bene comune». Il Vangelo («Dio è padre vuole che tutti si amino tra loro come fratelli») e la dottrina sociale della Chiesa sono i riferimenti culturali di un programma che mette i poveri e i fragili al centro della sua azione politica.

«Ci sono milioni di italiani – ha aggiunto Dicuonzo – che non vanno più a votare o che infilano nell’urna una scheda bianca o nulla. Noi vogliamo offrire loro l’alternativa di una forza politica che superi la sterile contrapposizione fra una destra e una sinistra che non s’incontrano mai. Intendiamo inoltre costruire una democrazia personalistica, che tuteli ogni persona-cittadino dal concepimento alla fine della vita, sostenendo la famiglia e la crescita della natalità. Per questo è essenziale che nessuna donna sia costretta a rinunciare alla maternità per problemi economici».

Da queste considerazioni scaturisce un’attenzione particolare per la pari dignità tra i generi nel mondo del lavoro, con una riduzione dell’età del pensionamento per la donna lavoratrice e madre, e si sviluppa l’esigenza di una legislazione a tutela delle casalinghe, alle quali lo Stato dovrà riconoscere un assegno (mensile o annuale).

Per il vicepresidente Volpin «occorre riconoscere la giusta paga al lavoratore e riconoscergli la partecipazione agli utili con l’azionariato». Sul versante fiscale il Movimento Democrazia e Unità punta alla definizione di tre scaglioni: la tassazione al 15 per cento per i redditi sino a 20 mila euro; al 25 per cento per la fascia compresa tra i 20 mila e i 40 mila euro; al 35 per cento per chi ha un reddito che supera i 40 mila euro. L’evasione fiscale dev’essere colpita duramente. L’Iva sui prodotti di prima necessità va abolita, mentre dev’essere incrementata per l’abbigliamento di lusso, gli alcolici, le sigarette e le vincite da gioco.

Ma come sarà organizzato il Movimento? «Vale il principio – puntualizza l’avvocato Rosapina - dell’autocandidatura. Gli incarichi avranno la durata di tre anni, con la possibilità di un secondo mandato. Nelle liste i generi dovranno essere rappresentati in maniera paritetica. I candidati alle Amministrative e alle Politiche faranno campagna elettorale insieme, senza personalismi. Ognuno contribuirà alle spese in base alle proprie possibilità economiche».

Il tesseramento sarà gratuito per casalinghe, vedove, cassintegrati, disoccupati, precari e studenti.

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