Giorno del ricordo. Zaia, "Dalle foibe e dall'esodo giuliano il monito a condannare tutti gli orrori della storia e qualsiasi negazionismo"
“Il Giorno del Ricordo, in cui onoriamo le migliaia di nostri connazionali barbaramente uccisi nelle Foibe e tutti coloro che hanno sofferto l’Esodo Giuliano-Dalmata, ci impone ancora una volta, come già al Ghetto di Venezia il 27 febbraio per la commemorazione della Shoà, di condannare senza equivoci o sfumature ogni ideologia che si basa sulla sopraffazione, l’odio e la violenza e di contrastare qualsiasi azione tenda al negazionismo o al giustificazionismo di simili tragedie”.
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Così il Presidente della Regione del Veneto, in occasione della giornata commemorativa, rivolge il pensiero alle vittime dei tragici eccidi che si verificarono nelle zone lungo il confine orientale a conclusione della seconda guerra mondiale, e a coloro che scelsero la via dell’esilio, con l’abbandono di intere città e paesi.
“Non pochi, tra le centinaia di migliaia di Esuli giuliani – prosegue il Governatore – giunsero nella nostra regione, a cui si sentivano vicini non solo geograficamente ma anche per la comune lingua veneta e gli antichi legami con la città di San Marco. Il ricordo di quell’esilio e delle uccisioni nelle foibe è ancora vivo negli ultimi protagonisti, nei discendenti e nei nostri anziani. Questo bagaglio di memorie è un motivo in più per combattere i propositi di chi si ostina a negare o minimizzare l’entità e l’orrore di quegli eventi. A riguardo, come per la Shoà, l’unica cosa che è giusto negare, e con forza, è proprio qualsiasi negazione e distorsione delle più orribili realtà certificate dalla storia”.
“Fermarsi un momento nel Giorno del Ricordo per pensare a quei fatti – conclude il Presidente del Veneto – significa restituire dignità ad un dramma per tanto tempo ignorato da molti. Ma, soprattutto, rappresenta la necessità di non dimenticare; non per alimentare rancori, ma per sostenere le giovani generazioni a conoscere la verità e, quindi, a capire. Questo è il giusto omaggio ai Caduti ed è la miglior arma verso qualsiasi tentativo di revisionismo e verso chi, ancora oggi, si fa promotore delle più nefaste ideologie del secolo scorso, che dovrebbero essere affrontate soltanto nelle pagine più buie dei libri di storia”.
Fonte: Regione del Veneto