Chiesa nel mondo

La visita alla "Città dell'amicizia" e la messa al Campo diocesano Soamandrakizay, davanti a un milione di persone, tra i momenti salienti del viaggio del Papa in Madagascar, seconda tappa del viaggio in Africa. "La povertà non è una fatalità", il grido sotto forma di appello: "La disoccupazione sparisca dalla società". "Il cristiano non può stare a braccia conserte", il monito. "Non può esserci un vero approccio ecologico né una concreta azione di tutela dell'ambiente senza giustizia sociale", la tesi sulla sostenibilità ambientale

“Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale”. In Madagascar, paradiso naturale, quarta isola del mondo per grandezza, il Papa ha citato la Laudato si’ per riaffermare che “non possiamo parlare di sviluppo integrale senza prestare attenzione alla nostra casa comune e prendercene cura”.

"Riconciliazione". È la parola chiave del viaggio in Mozambico, prima tappa del 31° viaggio internazionale del Papa, che visiterà anche il Madagascar e le isole Maurizio. Già al primo discorso Francesco ha chiesto il "coraggio della pace", citando San Giovanni Paolo II e Paolo VI. Nella messa finale a Maputo, 60mila persone lo hanno accolto con canti e danze, nonostante la pioggia

Prima di concludere i lavori di oggi del XIV Forum dell’informazione cattolica per la custodia del Creato, promosso da Greenaccord, da oggi a domenica a Cefalù, sul tema “Ambiente, giovani e lavoro”, si è parlato del prossimo Sinodo dei vescovi dedicato all’Amazzonia, attraverso l’intervento di Alfonso Cauteruccio che, oltre a essere il presidente di Greenaccord, è anche officiale della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi.

“I corpi intermedi sono centrali nelle sfide di oggi, ma si devono anche assumere la piena responsabilità di questa centralità”. Lo ha detto venerdì l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, che il 5 ottobre riceverà da Papa Francesco la berretta cardinalizia, intervenendo al seminario nazionale di studi e formazione promosso dal Movimento cristiano lavoratori (Mcl) a Senigallia.

Ad applaudire all’annuncio che il Papa ha fatto cardinale l’arcivescovo lussemburghese Jean-Claude Hollerich, ci sono anche i “ragazzi” della nave Mara Jonio. D’altronde fece parte a maggio di una missione a Lesbo per conto di Francesco. Intervistato dal Sir, il presidente della Comece lancia un appello alle Chiese europee: “Abbiamo tante diocesi in Europa, se ciascuna si impegna ad accogliere 2 o 3 famiglie, sarebbe un grande contributo alla emergenza. Faccio riferimento ai corridoi umanitari di Sant’Egidio”

Il recente Consiglio dei vescovi ha accolto un positivo resonto sulla diffusione dei giornali di ispirazione cristiana. Il settimanale “Gosc Niedzielny” vende in media 120mila copie, ben oltre le 90mila del "laico" “Polityka”. Ottime performance anche per un'altra testata cattolica, “Tygodnik Powszechny”. Nell'era dell'informazione on line, si scommette su qualità del prodotto, stretta relazione con la Chiesa locale e il sostegno delle parrocchie per la vendita capillare

A Torino la tomba che ospitò il marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo, celebre per le sue opere di misericordia insieme alla moglie Giulia, è divenuta strumento di carità. L’Opera Barolo - presieduta da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino -, ha disposto di destinarla alla tumulazione delle persone decedute più sfortunate, senza parenti e senza alcun residuo affetto, come spiega l'arcivescovo: "Alla dignità di ogni persona appartiene anche la disponibilità di una sepoltura decorosa”

Papa Francesco ha scelto come cardinali vescovi che annunciano e testimoniano il Vangelo a partire dalla periferia. Tale è la diocesi di Huehuetenango (quasi un milione di fedeli, su 1 milione e 200mila abitanti), nell’occidente del Guatemala, quasi ai confini con lo Stato messicano del Chiapas, dove vive e opera mons. Álvaro Leonel Ramazzini Imeri. Un vescovo impegnato con coraggio da decenni a favore delle popolazioni più povere del Paese centroamericano, dei loro diritti, e in particolare dei migranti e degli indigeni

"Siamo un Paese multirazziale, multiconfessionale. La presenza di Papa Francesco tra noi come pellegrino di pace rafforzerà ancora di più l’unità tra i mauriziani”. A parlare al Sir da Port Louis, capitale della Repubblica di Maurizio è Patrizia Adèle Félicité, segretaria generale di Caritas Ile Maurice. Il Papa sarà nell'isola il 9 settembre, ultima tappa del viaggio africano che dal 4 al 10 settembre lo porterà anche in Mozambico e Madagascar