Nella terra di Francesco e Benedetto potrebbe esserci l’ispirazione di un rinnovamento per la Chiesa del terzo millennio. In passato è già avvenuto: prima il santo di Norcia, poi quello di Assisi hanno dato impulso a cambiamenti capaci di travalicare i confini dell’Umbria. È ciò che si augura don Calogero Di Leo, referente del cammino sinodale presso la diocesi di Perugia-Città della Pieve
Chiesa nel mondo
A pochi chilometri da Faenza, in provincia di Ravenna, si trova l’orto “Terra condivisa”
Oltre lo sconcerto e l’allarme per i contenuti violenti e non adatti che si diffondono tra i giovani: una “chiave” per superare il “panico morale” è il dialogo educativo
L'arcivescovo di Milano ha celebrato la messa a suffragio del commissario di Polizia assassinato 50 anni fa. In mattinata anche il ricordo del Capo dello Stato. Delpini: “Ci sono uomini e donne come il commissario Calabresi che contribuiscono a sradicare il seme della violenza che nel cuore dell’uomo continua a depositarsi, spesso a germogliare e a produrre i disastri che ci spaventano"
Un secolo di pubblicazioni fatto di slanci e rilanci grafici ed editoriali che hanno permesso al mensile francescano per adolescenti di mantenersi come punto di riferimento nel panorama, sempre più ristretto, del giornalismo per ragazzi
Sono circa 200 gli eremiti in Italia, una cui rappresentanza si è incontrata a Lucca per riflettere anche sul Cammino sinodale della Chiesa italiana. Un vita di preghiera e silenzio, ma anche di relazioni con i fratelli che bussano alla porta. Perché, ricorda don Raffaele Busnelli che da 10 anni ha scelto la strada dell’eremo, alla fine del mondo “non c’è un eremo ma la città”
Situato in un ex convento del ‘200 parzialmente ristrutturato, il Galgario non è solo un dormitorio: è uno spazio aperto alla cittadinanza, in cui la povertà viene vissuta non soltanto come un’emergenza da risolvere “al riparo da occhi indiscreti” ma come luogo di incontro, di confronto, di scambio e di riflessione aperta. Realizzata dalla Caritas diocesana di Bergamo la struttura accoglie, nel centro storico della città, uomini senza fissa dimora che ricevono ospitalità, conforto e ascolto. Grazie ad una squadra di 25 volontari e 15 operatori il centro, che dispone di 80 posti letto, è un punto di riferimento per tante persone in difficoltà.
Dichiarata inagibile dal 2016, la Chiesa del SS. Sacramento e Rosario di Grottazzolina è stata chiusa per 4 anni a causa di una serie di lesioni profonde che avevano fortemente compromesso la struttura. Il piccolo paese marchigiano, in provincia di Fermo, è caratterizzato, con poche moderne eccezioni, dalla muratura in “mattone fermano a faccia vista”, arte in cui erano molto abili i muratori di Grottazzolina e che li ha resi celebri. Questa tecnica, sviluppata tra il XVIII e il XIX secolo, contraddistingue le facciate delle case della classe borghese ed i portali delle chiese come la parrocchiale di San Giovanni Battista e la chiesa del SS. Sacramento e del Rosario
Nel maggio 2022 in molti paesi e nelle periferie delle città persone e famiglie si stanno ritrovando in piccoli spazi tra le case abbelliti da fiori e lumini per la recita del rosario.
La leggenda narra che in Baviera a metà del '600 più di quattrocento paesi e villaggi rappresentarono la Passione e scacciarono la peste, in modo che nessun altro ne morisse.
La campagna Cei racconta come, grazie alle firme dei contribuenti, la Chiesa cattolica riesca a sostenere i più fragili
L’uomo retto, quello che ogni padre può desiderare che diventi suo figlio, è colui che non vive soluzione di continuità fra cuore, lingua e azioni.
Questo è amare: “vivere le cose di ogni giorno in spirito di servizio, con amore e senza clamore, senza rivendicare niente”.
Nuovo appuntamento per i referenti diocesani del Cammino sinodale che, a distanza di due mesi, si ritrovano a Roma per il loro secondo incontro nazionale.
C’è anche una “santa dei due mondi” tra coloro che verranno canonizzati domenica prossima in piazza san Pietro da Papa Francesco: madre Francesca Rubatto, al secolo Anna Maria Rubatto, nata a Carmagnola (Torino) nel 1844 e morta a Montevideo, capitale dell’Uruguay, nel 1904. In lei si fondono la “santità della carità” piemontese del diciannovesimo secolo e l’attenzione al popolo, e l’intensità tutta latinoamericana nella vicinanza ai poveri, ai malati, ai bambini. Dall’altra parte dell’Oceano è considerata, con fondati motivi, “la prima santa dell’Uruguay”. Soprattutto, può essere considerata una vera santa “del quotidiano”, anticipatrice di quella “Chiesa in uscita” invocata da Papa Francesco