Chiesa nel mondo

“A noi, come Chiesa, non è richiesto lo spirito della conquista e della vittoria, la magnificenza dei grandi numeri, lo splendore mondano. Tutto ciò è pericoloso. È la tentazione del trionfalismo. A noi è chiesto di prendere spunto dal granello di senape, che è infimo, ma umilmente e lentamente cresce”. 

"Osiamo sognare l'avvenire. Prendersi cura delle persone e della terra": questo il tema del 95° incontro delle Settimane sociali di Francia che si è svolto nell’ultimo fine settimana di novembre; due giorni a distanza, uno in presenza a Versailles. È una iniziativa di laici e laiche che dal 1904 in Francia traduce in confronti, proposte politiche, iniziative sociali, la dottrina sociale della Chiesa. I binari della riflessione del recente incontro annuale sono stati la Laudato Si’ e Fratelli tutti, attraversati nelle conferenze, gruppi di lavoro e tavole rotonde da sguardi multidisciplinari e approcci molto variegati. I partecipanti hanno lavorato due giorni on line e la domenica si sono ritrovati a Versailles. Il Sir ha domandato a Jérome Vignone, già presidente di Ssf, nonché attualmente presidente dell’osservatorio nazionale della povertà e dell’esclusione sociale e di quello della precarietà energetica, di offrire elementi di analisi sull’esperienza vissuta

“Fili spinati per non lasciare entrare il rifugiato. Quello che viene a chiedere libertà, pane, aiuto, fratellanza, gioia e che sta fuggendo dall’odio si trova davanti un odio chiamato filo spinato. Che il Signore risvegli la coscienza di tutti noi davanti a queste cose. Non possiamo tacere e guardare dall’altra parte in questa cultura dell’indifferenza”. 

Per otto anni l'autrice, Sarah Numico, collaboratrice del Sir, esperta di temi europei, ha lavorato a stretto contatto con mons. Aldo Giordano ai tempi del suo impegno come segretario generale Ccee. Entrambi cuneesi, li ha legati un'amicizia profonda, qui descritta attraverso molteplici prospettive: familiare, ecclesiale, culturale, europea. In alcuni aneddoti e messaggi traspare la figura di un uomo di Dio, immerso nel suo tempo

Paolo Bustaffa, già direttore del Sir, ricorda il nunzio vaticano scomparso ieri a Lovanio. “È stato un maestro del dialogo. Non aveva bisogno di cattedra, la sua autorevolezza e la sua credibilità si manifestavano nella capacità di ascolto, nel parlare chiaro e rispettoso e nell’esprimersi anche con il sorriso”. Fu convinto sostenitore della nascita di Sir Europa

Quest’anno, era tornato in Europa come nunzio apostolico presso l’Unione europea ed eravamo pieni di speranza per quanto avrebbe potuto fare. Ma Dio ha trovato che aveva già faticato abbastanza e ha voluto dargli riposo. A noi amici, alla Chiesa in Europa e all’Europa mancherà tantissimo. Ci tocca adesso la responsabilità di mantenere viva la sua eredità spirituale e di lavorare perché l’Europa diventi un’esperienza di unità e di fede  

“Credo in una diplomazia della pace, dell’incontro, del dialogo, dell’aprire processi, come ci insegna Papa Francesco”. Lo aveva detto mons. Aldo Giordano, morto oggi a Lovanio dov’era ricoverato per il Covid-19, in un’intervista al Sir pubblicata l’8 maggio scorso quando era stata resa nota la sua nomina a nunzio presso l’Unione europea a Bruxelles. 

"Dalle 7 del mattino incontrava uno dopo l'altro i poveri che arrivavano da Molfetta e dagli altri paesi della diocesi. Ricordo che i primi giorni, preso dall'entusiasmo di prete giovanissimo, ho retto il suo ritmo. Poi mi sono domandato con quale forza riuscisse ad ascoltare almeno 50 persone al giorno. Si dedicava completamente agli ultimi. La sera, quando non doveva andare a celebrare in qualche parrocchia, girava per la città e andava a visitare le persone nelle case. Frequentava i luoghi in cui la gente viveva perché, sosteneva, i luoghi della povera gente erano il centro del suo ministero pastorale". Don Gianni Fiorentino racconta don Tonino Bello, di cui è stato per tanti anni segretario, a pochi giorni dalla promulgazione del decreto sulle virtù eroiche del vescovo di Molfetta