La storia di Vallonga
La storia di Vallonga
Il nome Vallonga fa riferimento alla realtà ambientale: una lunga “valle” paludosa, nella parte bassa del corso del Brenta. Il vescovo di Padova possedeva, grazie alla famosa donazione di Berengario del 5 maggio 897, la corte di Sacco, di cui faceva parte Vallonga, e sui cui esercitava quindi la giurisdizione comitale. A Vallonga, nominata per la prima volta in un atto di vendita del 1077, si trovavano anche possedimenti del monastero di San Giorgio maggiore di Venezia. Passò poi all’imperatore Federico I Barbarossa nel 1161, ma pochi anni dopo tornò dipendente dal vescovo. Nel 1192 è nominata la chiesa di San Pietro, che nel 1489 risultava a due navate: davanti alla porta maggiore, a occidente, correva un porticato. Nel 1571 è documentato anche il campanile. Nel 1626 la chiesa fu ricostruita quasi dalle fondamenta, più ampia e con il tetto più alto, a una sola navata. Nel 1874-75 venne alzata e prolungata; nel 1890 al coro fu data forma semicircolare per staccarlo dal vecchio campanile, che con le sue vibrazioni danneggiava la statica della chiesa. Negli anni Novanta è stata restaurata la facciata della chiesa e costruito il nuovo centro parrocchiale.