La storia di Brenta d'Abbà
Il toponimo Brenta d’Abbà è documentato per la prima volta nel 1491, ma le sue origini risalgono almeno a tre secoli prima. La chiesa primitiva, antecedente al 1234, era intitolata a san Paterniano, vescovo di Fano. Nel 1492 l’edificio venne completamente ricostruito e consacrato nello stesso anno dal vescovo Pietro Barozzi. Nel 1624 fu elevato ad arcipretale. Nel 1946 iniziarono i lavori di una terza chiesa con torre campanaria, inaugurata nel 1954.
Il toponimo Brenta d’Abbà è documentato per la prima volta nel 1491, ma le sue origini risalgono almeno a tre secoli prima.
Un atto notarile del 1110 cita una villa detta “Castellum de Brenta”. Nel 1129 quei terreni agricoli, assieme alla corte di Concadalbero di cui facevano parte, furono venduti al monastero padovano di Santa Giustina; da qui il cambiamento del nome arcaico in Brenta d’Abbà, o dell’abbazia.
La chiesa primitiva, antecedente al 1234, era intitolata a san Paterniano, vescovo di Fano, e dipendeva dalla pieve di Bovolenta.
Nel 1492 l’edificio venne completamente ricostruito e consacrato nello stesso anno dal vescovo Pietro Barozzi. Nel 1624 fu elevato ad arcipretale. Doveva trattarsi di una chiesa di un certo pregio, da come la descrisse il cardinale Rezzonico nel 1744.
Col passare degli anni la struttura fu lasciata decadere e nel Novecento, con l’aumento della popolazione, divenne insufficiente.
Nel 1946 iniziarono i lavori di una terza chiesa con torre campanaria, inaugurata nel 1954. La precedente era stata demolita, con il campanile di fine Ottocento, tre anni prima.