L'idea di Limerick: caccia al tesoro in Arcella per saldare relazioni
Tra un indovinello del Brucaliffo e un selfie con lo Stregatto, le vie dell'Arcella si sono trasformate in una favola grazie alla caccia al tesoro ispirata al libro di Lewis Carroll Alice nel paese delle meraviglie grazie all'immaginazione e alla cura della libreria indipendente Limerick.
«Corriamo per di qua e andiamo a trovare l’indizio alla scuola italo-cinese perché nessuno conosce quel posto!». Un bambino prende la sua mamma per mano e la tira pensando di arrivare prima degli altri. In mezzo indovinelli, il ghigno dello Stregatto sparso in angoli di città, oggetti smarriti dal Bianconiglio e diversi ragazzi vestiti da Cappellaio matto che corrono in lungo e in largo per le vie del quartiere Arcella.
Con questo spirito, domenica mattina 1° ottobre, numerosi partecipanti si sono affrontati nella caccia al tesoro “Alice nell’Arcella delle meraviglie”, organizzata dalla libreria Limerick ispirandosi al romanzo fantastico di metà Ottocento scritto da Lewis Carroll e divenuto fortunato e apprezzato film Disney.
Ben 31 squadre iscritte per un totale di 150 partecipanti: chi vestito a tema, chi indossando qualche oggetto bizzarro; squadre composte da genitori e bambini, con tanto di carrozzine e soste per allattare, altre composte da ragazzi o adulti. Con una mappa dell’Arcella in mano, per l’occasione divisa in otto zone, lo scopo era quello di esplorare minuziosamente le strade risolvendo gli indovinelli del Brucaliffo o chiedendo informazioni ai commercianti.
«Non volevamo lasciare in giro dei semplici bigliettini perché c’erano una serie di criticità come il rischio di esser presi prima che il gioco iniziasse – racconta Grazia Raimondo, uno delle due libraie – e quindi abbiamo deciso di affiggere il ghigno e gli occhi gialli dello Stregatto e i partecipanti dovevano inviarci un selfie, così la squadra era obbligata a rimanere unita per tutto il gioco. Immaginate 31 squadre che inviano a raffica messaggi vocali, foto o chiedono suggerimenti».
La caccia al tesoro ha toccato diversi punti tipici del quartiere, altri poco conosciuti mettendo alla prova “l’arcellanità” dei partecipanti: dalla rotonda con sopra disegnata una pizza in via Annibale da Bassano, passando per il palazzetto dello sport fino a scovare un intero vagone di un treno parcheggiato all’interno di un giardino. Alcuni, pur vivendo nel quartiere da diversi anni, hanno scoperto nuovi luoghi o riscoperto zone che non frequentavo più.
Ma la caccia al tesoro, aperta a tutti, ha visto anche alcuni “forestieri” venuti da Castelfranco o da Vicenza.
Le varie squadre hanno interagito con i passanti e trovato gli oggetti che il Bianconiglio, eterno ritardatario, ha perso per strada: un ventaglio, un orologio, delle rose e due guanti. Uno è stato ritrovato, l’altro vaga per il quartiere come la serie di quadri del pittore surrealista tedesco Max Klinger. Un bambino, in realtà, è riuscito a trovare un altro guanto, ma non era quello del gioco. La goliardia trasmessa da giocatore a giocatore ha coinvolto anche alcuni negozianti che hanno dato la loro disponibilità per essere parte integrante della caccia.
«Nei mesi precedenti siamo andate a bussare ai vari negozi - spiega Marca Bracciale, l’altra libraria di Limerick - e ci hanno dato disponibilità molti più commercianti di quelli effettivamente coinvolti perché all’inizio, durante l’estate, non avevamo idee precise sul giorno. Non abbiamo voluto interferire con il loro lavoro però la gelateria o la pasticceria e anche un fioraio sono stati davvero simpatici».
Tutte le squadre si sono ritrovate poi, in tarda mattinata, al parco Milcovich dove la Regina di cuori ha premiato i primi tre classificati. La caccia al tesoro si inserisce all’interno del progetto "Play together", sostenuto dalla fondazione Cariparo nell'ambito del bando Culturalmente 2016 con l’intento di creare coesione sociale attraverso il gioco, l'arte e la cultura. Ricordatevi: c’è ancora un guanto da trovare.