L'Arcelledario, un pratico "abc" per saper leggere le bellezze e singolarità del quartiere Arcella
L'Arcelledario, edito da BeccoGiallo, conclude il progetto "ContArcella" organizzato da diverse associazioni che hanno deciso di valorizzare il quartiere a Nord di Padova, ponendo il libro al centro delle tante iniziative. Ogni lettera all'interno di questo abbecedario è una piacevole e colorata scoperta tra le tante sfumature del quartiere ricco di culture differenti, chiese, elementi artistici e architettonici.
Quando ci immergiamo nella lettura di un libro entriamo in un altro mondo, protagonisti di un altro tempo, in un’altra dimensione. Attraverso il libro è possibile trovare un confortevole rifugio distante dalla realtà oppure, di questa realtà, scoprirne una nuova prospettiva, entrando, magari, da un ingresso “secondario”. E’ questo lo spunto che vuole offrire Arcelledario, libro che conclude “ContArcella” , progetto iniziato ad aprile 2016 e finanziato dal bando Culturalmente della fondazione Cariparo che, attraverso numerose iniziative legate al libro, ha raccontato e valorizzato le ricchezze spesso nascoste del quartiere a Nord di Padova. Una piena e profonda rilettura dell’Arcella, insomma.
Il libro, com’è intuibile dall’assonanza, è modellato seguendo le linee classiche dell’abbecedario: «Volevamo creare qualcosa che rimanesse anche dopo il progetto, un libro che non fosse solo un opuscolo, ma attraente e invogliante anche vedendolo in vetrina – racconta Emiliano Bon dell’associazione Xena, capofila del progetto ContArcella -. Ogni lettera riconduce a una delle tante risorse che abbiamo nel quartiere e che nel quotidiano ci sfuggono o a cui non ci facciamo caso: abbiamo culture differenti, villette in stile Liberty, abbiamo i parchi, numerose chiese e anche elementi artistici».
Edito da BeccoGiallo e accompagnato dai disegni di Giacomo Taddeo Traini, fumettista della fanzine Punto di Fuga, il libro, proprio come un abbecedario, invita a imparare una nuova lingua. Attraverso le parole di Grazia Raimondo, una delle due libraie di Limerick e sfogliando ogni lettera dell’alfabeto, infatti, è possibile scoprire diverse identità dell’Arcella: la lettera F, per esempio, rimanda alla farfalla perché, guardando dall’alto, i confini del quartiere sembrano cucire sulla mappa l’ala del lepidottero; oppure la lettera Z di zaino che, invece, richiama i circa 24 chilometri del cammino di Sant’Antonio che parte da Camposampiero per concludersi proprio nella chiesa dedicata al francescano.
Tanti spunti, tante idee che coinvolgono e invitano il lettore a un cambio di percezione: «Ci piaceva consegnare piccole pillole di questo quartiere che non è solo quello inquinato o dove i negozi chiudono prima – continua Emiliano -. Io sceglierei la lettera D, quella della domenica, perché mi ricorda la mia infanzia in strada a giocare a calcio o la lettera S, quella dello sport, perché tra le tante attività, ci sono anche gli indiani e pakistani che giocano a cricket! La lettera P, quella del pane pronunciato in diverse lingue, è abbastanza simbolica: si può anche non essere d’accordo con la multiculturalità o con l’integrazione, ma il pane, l’alimento più semplice nella nostra alimentazione, dimostra come siamo tutti accomunati».
Il libro, acquistabile con un’offerta libera, è disponibile nella libreria Limerick, da BeccoGiallo o nella sede di Xena. Durante il periodo natalizio, i soldi ricavati dalla prima vendita sono andati alla cooperativa Sestante dopo gli atti vandalici nei due appartamenti dell’Arcella destinati ai rifugiati. C’è spirito di coesione tra le varie associazioni, la voglia di rimboccarsi le maniche: «Sono molto soddisfatto del progetto perché c’è la possibilità di vedere un altro quartiere – conclude Emiliano -. E’ un primo passo: finisce ContArcella come progetto, ma il dialogo con le persone non si chiude. Lascia un’eredità che va avanti da sola, attraverso la libreria mobile in giro per le strade o le casette per book-crossing. I negozianti hanno messo a disposizione le loro vetrine per una mostra itinerante, altri ci hanno promesso la loro partecipazione per iniziative simili. In un quartiere di quasi 40mila abitanti è stato già un successo coinvolgere mille residenti: abbiamo piantato dei semi, solo in futuro potremo scoprire cosa nascerà».