Verso la chiesa del futuro. Partito ufficialmente il Sinodo dei giovani padovani

Il grande giorno è arrivato. Dopo i mesi trascorsi nell'organizzazione e negli incontri sul territorio per ascoltare, coinvolgere e spiegare, don Paolo Zaramella (coordinatore del Sinodo) e don Mirco Zoccarato (direttore dell'ufficio di pastorale dei giovani) consegnano alla chiesa di Padova le emozioni e le speranze per l'anno di cammino condiviso in cui i giovani sono chiamati a tratteggiare il profilo della chiesa del futuro.
Allegato alla Difesa in edicola e in parrocchia, uno speciale in otto pagine da conservare tutto l'anno con un'intervista al vescovo Claudio e tutto ciò che c'è da sapere per vivere e accompagnare al meglio questa esperienza inedita per la diocesi di Padova.

Verso la chiesa del futuro. Partito ufficialmente il Sinodo dei giovani padovani

29 luglio 2016. Un anno fa a Cracovia, durante la Giornata mondiale della gioventù, il vescovo Claudio ci ha tutti stupiti con la proposta a sorpresa di un Sinodo dei giovani. Agli occhi di molti giovani “l’anno scorso” o “l’estate scorsa” sembrano espressioni che rimandano ad altre ere geologiche. E in effetti in questi mesi spesso ci è stato detto: «Ma il Sinodo inizierà il 3 giugno? Così avanti?». E adesso che ci siamo, l’inizio della prima fase di questo Sinodo – la fase di ascolto dei gruppi sinodali, tra fine settembre e l’8 dicembre – sembra quasi un’altra era, quasi che settembre, dopo le vacanze, sia un altro anno. E invece è “oggi”!Sono stati mesi intensi e impegnativi, fatti di mille riunioni con gli organismi di partecipazione, con i laici e i presbiteri, ma soprattutto con i giovani delle parrocchie, dei movimenti e delle associazioni.

Abbiamo avuto modo di conoscere e avvicinare ricchezza e fragilità, successi e fatiche della pastorale con i giovani nella nostra chiesa diocesana!

Il coinvolgimento e l’aggancio dei giovani oggi non è facile né scontato, soprattutto quando non si regala loro qualcosa o non li si invita a un evento ma si chiede di investire tutto se stesso, il proprio cuore e la propria intelligenza per progettare la propria vita, per il loro futuro e per il bene della propria parrocchia e della nostra chiesa di Padova.Non è facile sdoganare la parola “sinodo” da quell’aura di mistero che una volta ha fatto dire a un giovane: «Sinodo dei giovani? Ma è quella cosa per cui i giovani italiani sono costretti ad andare a lavorare all’estero?». Sulla confusione tra “sinodo” ed “esodo” oggi ci ridiamo un po’ su,

ma in fondo nemmeno noi due fino a qualche mese fa sapevamo bene cos’era un sinodo. L’abbiamo imparato e lo stiamo imparando, insieme. Insieme al vescovo Claudio che è il primo a pestare il piede sull’acceleratore, mettendosi in gioco nel Sinodo con entusiasmo e spesso anche spiegandoci come funziona, forte dell’esperienza maturata come coordinatore del Sinodo diocesano di Mantova. 

L’abbiamo imparato e lo stiamo imparando insieme ai giovani che fin da subito sono stati i veri protagonisti di questo cammino. Tanti giovani che ringraziamo con tutto il cuore. I giovani della commissione preparatoria in primis ma anche i tanti giovani delle equipe vicariali (da 3 a 15 per ogni vicariato e mancano solo tre vicariati all’appello!) che si sono presi in carico il compito di coordinare la macchina del Sinodo nel territorio, per promuovere la proposta del Sinodo dei giovani in ogni parrocchia. Accanto a loro altri giovani hanno messo testa e competenze per tenere aggiornati sito e social, per inviare la newsletter, per le grafiche e per i vari eventi. Già questo dice che il Sinodo inizia formalmente il 3 giugno ma è già iniziato in questi mesi. 

Ma soprattutto rimangono i sorrisi, l’emozione, la passione, la voglia di cambiamento, l’iniezione di fiducia che questa iniziativa della nostra chiesa diocesana ha diffuso tra tanti giovani. Forse avevamo bisogno, tutti, a partire dagli adulti e da noi preti, di questa scossa che ci farà bene, qualunque sia il risultato del cammino sinodale.

Ma farà bene, a prescindere dai numeri o dai risultati, anzitutto a voi giovani. Perché siete ora chiamati a diventare protagonisti, in prima persona, delle nostre comunità, in quanto sarete gli adulti che domani, anzi da oggi, sono chiamati a prenderne in mano le redini. E camminare insieme nella chiesa di oggi, e di domani, verso nuove mete. Più profetiche, più autentiche, più radicali, più impastate di Vangelo. don Paolo Zaramellacoordinatore del Sinodo dei giovanidon Mirco Zoccaratodirettore dell’ufficio di pastorale dei giovani

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