La parola "sinodo" tradotta dai giovani. Grazie all'intelligenza collaborativa sul web
Sinodo e nuove tecnologie: si è svolto il 17 febbraio a Padova il primo esperimento in ambito ecclesiale di "intelligenza collaborativa" mediata dall'informatica. Oltre un centinaio di giovani, collegati da ogni angolo della diocesi, ha sfruttato la rete per ideare insieme nuovi modi per tradurre l'essenza del Sinodo in un linguaggio più a misura di under 30.
L’ultimo sinodo celebrato nella chiesa di Padova risale al 1953. All’epoca i computer, in tutto il mondo, si contavano davvero sulle dita di una mano. Nel 2017, anno del sinodo dei giovani indetto dal vescovo Claudio, calcolatori come computer o smartphone sono invece ovunque. E la loro presenza è chiamata a essere di supporto anche in modi innovativi.
Nel corso della serata di venerdì 17 febbraio si è tenuto infatti, proprio con la cornice del sinodo dei giovani, il primo esperimento in ambito ecclesiale di “intelligenza collaborativa” mediata dall’informatica. Utilizzando la piattaforma “Collaboratorium Italia”
118 giovani partecipanti, singoli o riuniti insieme in case e patronati da Montegrotto, Piove di Sacco, Saletto, Este, Selvazzano e Montegalda, hanno unito le loro menti in uno sforzo comune: tradurre il termine “Sinodo” in modo che fosse comprensibile dai loro coetanei.
Assieme a Gaetano Ruocco Guadagno di “Marco e Pippo”, il responsabile del sinodo don Paolo Zaramella e Andrea Scorzoni (Country manager Italia di Collaboratorium), hanno accompagnato la “sfida” in diretta radio e streaming anche due componenti della commissione preparatoria del sinodo: Maria Costa di Piovene e Michele Lazzaretto di Tencarola.
«Questo “Collaboratorium” – spiega Maria Costa – è già stato applicato in ambito aziendale. Noi l’abbiamo sperimentato per capire come funziona in quello di una comunità cristiana. Niente è stato preparato: per me è stata un’ottima opportunità per coinvolgere i ragazzi delle parrocchie. La carta della multimedialità è stata e sarà sempre vincente, perché permette di mantenere continuamente il contatto».
Nella prima parte della sfida i giovani hanno proposto dei claim per presentare con un’espressione a misura di under 35 gli obiettivi e le finalità del sinodo. Poi, a fine serata, i ragazzi hanno votato le espressioni preferite. Tra le prime classificate «Sognare il domani», «Sì al Nodo», «Walk (cammino) in progress» e come prima, a poca distanza dalla seconda, «Road TOgether», che unisce le parole inglesi “strada” e “insieme” enfatizzando però, nella grafica, quel “To” che significa “verso qualcosa”.
E ora spetta ai giovani, che nei vicariati stanno formando le équipe per suscitare tanti gruppi sinodali nelle parrocchie, camminare. «Stiamo lavorando tanto – ammette Maria Costa – nelle commissioni ci fermiamo anche per ore di fronte ai dettagli, ma è bene riflettere su tutti gli aspetti per dare a ciascuno lo spazio che merita».
In molti solo oggi si stanno facendo contagiare dall’entusiasmo del sinodo, altri sono già “caldi”: «Mi stupisce vedere la risposta di alcuni vicariati in modo particolare: Montagnana-Merlara, per esempio, ha organizzato una meravigliosa veglia di preghiera».