"Il cibo dell'anima" all'Issr di Padova
Venerdì 15 aprile, dalle 15.30 alle 18.30 nell’aula magna della Facoltà teologica del Triveneto, l’Istituto di scienze religiose di Padova propone la giornata studio “Il cibo dell’anima”, terzo e ultimo appuntamento del ciclo “Il cibo e le religioni”. Intervengono don Valentino Cottini, preside del Pontificio istituto di studi arabi e islamistica, e Antonio Chizzoniti, giurista dell’Università cattolica. Il teologo e moderatore della tavola rotonda, don Giuliano Zatti, presenta la giornata.
La sapienza della tavola
Le cose più belle nei vangeli capitano in due luoghi assolutamente “laici”: la strada e la tavola. Gesù a tavola faceva le cose migliori e quando voleva consegnare un’immagine eloquente della vita del regno di Dio, ricorreva proprio all’immagine della tavola e del banchetto.
In fondo, la bellezza di ogni pasto è quella di proporre continuamente il “mistero” dell’uomo e della sua esistenza di creatura sempre ricreata, tanto che all’uomo non basta il cibo del mondo intero: egli può soprattutto comprendere perché vale la pena mangiare e cosa fare della vita che si riceve ad ogni pasto.
Il cibo, allora, non è soltanto “cosa”, ma “dono”; non semplice oggetto di cui appropriarsi, bensì esperienza di vita ricevuta.
Detto in altro modo, il cibo ripresenta la logica del piacere che Dio ha posto nel creato: il piacere, proprio perché non basta a se stesso, domanda un senso che lo abbracci. Il piacere del cibo è come un indicatore di trascendenza e nel suo rapido scomparire reca implicita la domanda di cosa sopravviva al suo straordinario, ma fuggevole, passaggio.
Se poi vi sono le relazioni vitali a dare significato e contesto al cibo, questo acquista ancor più il suo scopo e davvero può “sfamare” la persona.
Inevitabilmente, poi, per i cristiani il cibo rimanda a Gesù, alla sua capacità di condividere il cibo e di offrirsi come cibo.
Ecco che la tavola “insegna”, la tavola ha un vero e proprio “magistero”, reso disponibile a quanti si lasciano coinvolgere completamente. Sì, la tavola richiede a ciascuno di noi di esserci con tutta la propria persona, con il corpo ma anche con lo spirito: la tavola domanda di essere vissuta con sapienza.
Le religioni a tavola
E la sapienza della tavola riguarda tutte le religioni: senza il cristianesimo e la cultura classica sarebbero impensabili i tortellini o il Brunello di Montalcino, ma alla scuola della tavola si pongono anche i credenti di altre religioni, con attenzioni e specificità proprie.
Ecco che venerdì 15 aprile avremo con noi don Valentino Cottini, biblista e preside del Pontificio istituto di studi arabi e islamistica che, con la sua doppia competenza, ci parlerà del cibo nell’ebraismo e nell’islam.
A lui si affiancherà Antonio Chizzoniti, giurista dell’Università cattolica, che ci porterà invece nella concretezza di un’altra questione attuale: il diritto ad alimentarsi secondo la propria fede è esercizio del fondamentale diritto di libertà religiosa, tanto che possiamo parlare opportunamente di una libertà religiosa alimentare. E di questi tempi non è inutile mostrare le ricadute pratiche delle affermazioni di principio sulla differenza religiosa.
Il companatico della fraternità
A conclusione del pomeriggio, che si colloca tra le 15.30 e le 18.30, verrà recuperato un altro aspetto del cibo: la condivisione.
Il cibo è fatto non solo per essere consumato, bensì per essere condiviso. Proprio l’arte della cucina è una delle espressioni alte della cultura umana: essa coniuga la raffinatezza della preparazione e l’esaltazione del gusto degli ingredienti con la fraternità che il cibo è capace di creare, quando diviene espressione di bene.
È esperienza comune come a tavola non si mangi solo il cibo servito, ma anche le parole che ci diciamo l’un l’altro: sono i nostri discorsi e gli atteggiamenti reciproci a essere il reale companatico nei pranzi e nelle cene della vita.
Per questo motivo al termine del pomeriggio verrà offerto un buffet interetnico, anche per festeggiare i dieci anni della costituzione dell’Issr di Padova (era il 23 marzo 2006). Il banchetto è pronto, la fede è servita a tavola: siete tutti invitati.