Ernesto Olivero: "Il mondo cambierà se i potenti ascolteranno i giovani"
“Nel mondo cambierà qualcosa in meglio quando i grandi del mondo ascolteranno i giovani”. Parola di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, che a Padova sabato 13 maggio porterà migliaia di persone per il 5° appuntamento dei Giovani della Pace.
“Nel mondo cambierà qualcosa in meglio quando i grandi del mondo ascolteranno i giovani”.
Parola di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, che a Padova sabato 13 maggio porterà migliaia di persone per il 5° appuntamento dei Giovani della Pace.
Dopo Torino, città natale del Sermig nel 1964, Asti, L’Aquila e Napoli tocca alla città del Santo ospitare questo evento di dialogo, ascolto e solidarietà.
“L’odio non ci fermerà. Ripartiamo dall’amore” è il titolo scelto per questo appuntamento che porterà molti giovani a dialogare con personaggi del calibro di Stefano Zamagni, Paul Bhatti, Simona Atzori, Marco Tarquinio, Fabrizio Curcio, i detenuti del carcere Due Palazzi: non lezioni in cui i giovani ascoltano, ma veri e propri incontri, con reciproche domande e risposte sui grandi temi di oggi: economia, politica, scienza, bellezza, spiritualità, ambiente.
“Se l’odio portasse felicità e sviluppo, anch’io odierei – aggiunge Olivero – ma non è così, porta miseria e guerre che si ripetono in continuazione. L’amore da cui vogliamo ripartire è molto concreto: dar da mangiare, dare un lavoro, accogliere lo straniero”.
La sede del Sermig è dal 1983 il vecchio arsenale militare di Torino, fabbrica di armi fin dai tempi dei Savoia.
Come è stato riconvertito quel luogo, oggi è possibile e più che mai necessario riconvertire l’atteggiamento dell’uomo nei confronti di se stesso, dei suoi simili e del mondo che abita.
“Le armi uccidono molte volte - spiega ancora Olivero - nel momento in cui sono pensate, quando vengono fabbricate. togliendo lavoro e usando molte capacità intellettuali per scopi bellici, nel momento in cui sono usate e causano morte e distruzione, e anche dopo, per gli effetti che hanno sui reduci di guerra che quelle armi le imbracciavano o le comandavano. Serve una radicale trasformazione dell’Onu, in cui sia tolto il diritto di veto, nel rispetto dei pesi demografici degli Stati: deve diventare un’organizzazione seria. Oggi non lo è”.
Prima del grande evento padovano ci sono alcune tappe di avvicinamento: lunedì 10 a Rivoli, martedì 11 a Soliera (Modena), il 22 aprile a S. Giacomo di Romano d’Ezzelino, il 26 a Vigodarzere alle ore 21 e il 7 maggio di nuovo a Soliera. Gli appuntamenti nel territorio diocesano sono, rispettivamente, la cena dei popoli per i giovanti del vicariato di Crespano (cosa accadrebbe se tutto il mondo fosse seduto alla stessa tavola, alla stessa ora?) e la presentazione vicariale dell’incontro di Padova rivolto ai giovani dai 16 anni in su.
Chi volesse partecipare o rendersi disponibile per ospitalità, accompagnamento o qualsiasi altra necessità può contattare il 3332572126 o scrivere a mondiale@sermig.org.
Altre informazioni sul sito ufficiale www.mondialedeigiovani.org e sull’omonima pagina Facebook.