A Gallio "Un'estate da Dio" per la cura dello spirito
Ogni giorno, fino a settembre, la parrocchia di Gallio propone un’occasione per la cura dello spirito: lectio, rosario, adorazione... chiesa aperta e possibilità di confessarsi. Destinatari sono i “fratelli” turisti, ma anche i parrocchiani. In chiesa, poi, c’è l’angolo della “buona stampa”
In Altopiano stanno cominciando ad arrivare i turisti. Anzi, i “fratelli”... come li chiamano in parrocchia a Gallio.
«Quando inizia la stagione delle vacanze, estiva o invernale, e la chiesa si riempie di villeggianti – spiega don Federico Zago, parroco moderatore dell’unità pastorale di Gallio – a messa lo dico sempre: “Sentitemi come il vostro parroco. Che vi fermiate un giorno oppure una settimana. Questa comunità di Gallio vi accoglie come fratelli”. Sentiamo che, su questo fronte, siamo interpellati dal vangelo: “Li riconosceranno dal loro volersi bene”. Vogliamoci bene, quindi. Apriamoci ai fratelli».
A loro, ma anche ai parrocchiani – «che d’estate, comunque, sono impegnatissimi sul fronte del lavoro» – la comunità parrocchiale di San Bartolomeo propone “Un’estate da Dio”.
«È una proposta spirituale. Certamente è bello venire in altopiano di Asiago e gustarsi la natura... ma possono esserci anche altri modi per ritemprarsi. E così, il consiglio pastorale insieme alle suore Orsoline di villa Giovanna, ha dato vita a un percorso per curare lo spirito».
Si comincia al martedì alle 20.45 in chiesa. «Fino al 18 luglio si tengono una serie di approfondimenti, guidati dall’orsolina suor Giampaola Periotto, sull’Amoris Laetitia.
Il 25 luglio e 1° agosto, invece, saranno dedicati a “Maria, madre di Dio e degli apostoli” in preparazione alla festa dell’Assunta. Poi si continua fino al 29 agosto».
L’appuntamento del mercoledì è con il rosario: alle 20.30 a villa Giovanna (via Campo 36). «In molti ci dicono che lo recitano lungo i sentieri, quindi ci è sembrato importante inserirlo in questo percorso. Così come, dal lunedì al sabato alle 17.30 in chiesa, la recita dei vespri prima della messa».
Da inizio giugno, racconta don Zago, a Gallio c’è il mercato ogni giovedì mattina.
«C’è tantissima gente. Nel tempo ci siamo accorti che molte persone venivano in chiesa e si fermavano in preghiera in particolare nella cappellina della Madonna di Lourdes. Così si è deciso di celebrare una messa alle 10. Non vogliamo, però, che si pensi a questa iniziativa, o altre, come a un “dare servizi” a chi viene a Gallio. A volte, nei bollettini parrocchiali “di pianura”, si legge una frase del tipo: in vacanza non dimenticarti di Dio. Noi vogliamo fare in modo che questo non avvenga».
Sempre al giovedì, dalle 15 alle 20, c’è l’adorazione eucaristica.
«Possibile – come la chiesa aperta ogni giorno – grazie alla presenza costante delle nostre due sacrestane, Assunta e Cecilia Gloder». Al venerdì, don Federico Zago e don Enrico Giantin, il vicario parrocchiale dell’up, sono disponibili per le confessioni e per la direzione spirituale (dalle 20 alle 22).
Per curare lo spirito, in chiesa a Gallio è stato poi creato un angolo con “La buona stampa”.
«Ci sono volumi di diversi autori, che ciascuno può prendere – lasciando un’offerta – e gustarsi a casa. Per i piccoli, ad esempio, c’è anche una bibbia a loro misura. La gente ha bisogno di buone notizie e, in questo modo semplice, vogliamo dare il nostro contributo».
Buone notizie anche in musica con le serate, in luglio, curate dal coro parrocchiale.
Tre gli ingredienti: musica, naturalmente, immagini e notizie storiche su Gallio. Da segnare in agenda anche il ritorno, il 22 agosto, de “La pietra scartata”, l’evento sul tema della fragilità a cura di fondazione Fontana. Quest’anno, come già avvenuto a marzo scorso all’Opsa di Sarmeola, si parlerà di disabilità.
Guardando a tempi più recenti, la parrocchia di Gallio è impegnata su due “fronti”: domenica 2 luglio una ventina di persone, «che si sono preparate con suor Giampaola, ricevono il mandato per distribuire la comunione in chiesa e agli ammalati».
E poi c’è il grest, dal 17 luglio al 12 agosto, che per la prima viene vissuto insieme dalle quattro parrocchie: «Ciò è possibile perché i comuni hanno messo a disposizione dei pulmini per il trasporto dei ragazzi».
Ad accompagnarli nell’avventura del grest, oltre ai due “don” ci saranno anche 35 animatori dell’unità pastorale: «Sono di prima e seconda superiore. Certo, sono giovani, ma da tempo stiamo “lavorando” con loro. L’ultimo anno, in particolare, è stato dedicato al mettersi a servizio»