A Gallio il Natale si trascorre (anche) al Cineghel
«Anche attraverso il cinema si può fare pastorale sia per i parrocchiani che per i turisti. Lo scopo non è "fare cassa" ma fare una proposta che va oltre il semplice sistema commerciale». Sono parole di don Federico Zago, parroco nell'unità pastorale di Gallio, che ha fatto della sala della comunità un luogo di formazione e riflessione per gli operatori pastorali e i turisti in questi giorni di festa.
La sala della comunità di Gallio, il Cineghel, lancia una serie di ghiotte proposte a parrocchiani e turisti in collaborazione con l’ufficio diocesano di pastorale della comunicazione.
Si comincia con la proiezione di Chiamatemi Francesco di Daniele Luchetti il 26, 27 e 28 dicembre. «Dopo averlo visto con il vescovo Claudio e alcuni preti all’Mpx di Padova – spiega don Federico Zago, il parroco moderatore – ho pensato di fare un regalo ai parrocchiani dell’up, ai catechisti e agli accompagnatori dei genitori del vicariato offrendo a tutti la visione a biglietto ridotto. Un piccolo segno per dare a molti la possibilità di vedere un film che “fa bene”. E a tutti sarà consegnato un gadget che ha a che fare con l’affermazione del papa che una famiglia che non parla a tavola perché presa da tablet e cellulare è un pensionato...».
I genitori dei ragazzi che partecipano alla catechesi sono invitati alla proiezione di Inside out il 29 e 30 (ingresso a 3 euro). Arianna Prevedello, vice presidente dell’Acec nazionale, introduce il film e tocca in particolare il tema del rapporto genitori-figli.
A gennaio, l’1 e 2, si passa al teatro: il Cineghel, in collaborazione con il comune di Gallio e l’Acec, propone lo spettacolo comico Caino royale, vincitore dell’edizione 2015 del festival “I teatri del sacro” di Lucca (ingresso 7,50 euro. «Prima della proiezione – spiega don Zago – offriremo a tutti gli spettatori una zuppa biblica». Questa carrellata di “proposte gustose” si conclude con l’anteprima de Il piccolo principe, tratto dal libro di Antoine de Saint Exupéry.
«Quante volte ai campiscuola e non solo si è parlato del grano, della volpe, dell’addomesticare e “dell’essenziale è invisibile agli occhi” raccontati nel libro... Ora il tutto prende forma visiva» (ingresso ridotto per i catechisti a 5 euro). «Perché assieme ai volontari abbiamo pensato a tutto questo? Perché anche attraverso il cinema – conclude don Zago – si può fare pastorale sia per i parrocchiani che per i turisti. Lo scopo non è "fare cassa" ma fare una proposta che va oltre il semplice sistema commerciale: entro, pago il biglietto, prendo i popcorn, vedo il film, mi alzo e me ne vado. Con questa idea la visione di un film o di uno spettacolo teatrale diventa un’esperienza vissuta assieme ai presenti in sala, e il cinema diventa un luogo d’incontro per la comunità e anche per il vicariato. Forse è una grande ambizione, forse un’utopia, ma noi ci crediamo».