L'estate di Gallio, dal primo grest unitario a “La pietra scartata”
L’estate per l’unità pastorale di Gallio si declina con due attenzioni pastorali: il prendersi cura dei parrocchiani e paesani e di quanti vi passano qualche settimana, se non di più, per vivere un tempo di vacanza. Molte proposte, per ricaricarsi, guardare al nuovo anno pastorale e consolidare la collaborazione tra comunità parrocchiali.
Hanno aperto le danze i giovanissimi di terza media e prima superiore, con il campo dal 27 giugno al 1° luglio.
E la maggior parte di loro è attualmente impegnata nella gestione del primo grest unitario dell’up che si chiuderà il 5 agosto.
«Abbiamo un’ottantina di bambini e ragazzi – racconta don Enrico Giantin, vicario parrocchiale – Quest’esperienza traduce davvero in realtà il nostro continuo cercare il coinvolgimento di tutta l’unità pastorale, questa voglia di andare oltre gli steccati di ciascuna comunità. Con bambini e ragazzi tutto diventa più semplice, loro già vivono la condivisione a livelli diversi: parrocchiale, scolastico, sportivo».
Ma l’attenzione all’unità è davvero trasversale
«Siamo convinti che ogni parrocchia sia autonoma ma non indipendente – sottolinea don Federico Zago, parroco moderatore – Ed è bello e fondamentale continuare a fare passaggi nel nostro vivere assieme. Qui in montagna, le differenze dettate anche dalla distanza fisica, e che diventano anche culturali e linguistiche, sono tante. Quello che ci accomuna è il camminare verso Cristo, ognuno col suo passo: fermarsi, ripartire, darsi da fare, con uno stile di unità che nasce dalla speranza».
Ricco il programma estivo di proposte culturali, ma soprattutto spirituali, che vedono coinvolta l’up, organizzate anche grazie alla collaborazione con le amministrazioni comunali di Foza e Gallio.
Martedì 26 luglio arriverà nella chiesa di Gallio la statua della Madonna di Fatima. Alle 20, processione dal Capitello fino all’incrocio del Buso per poi giungere al santuario dove verrà celebrata l’eucaristia. La statua sarà quindi portata a Canove e successivamente nelle altre parrocchie dell’Altopiano.
Domenica 31 dalle 9.30 si svolgerà l’iniziativa “Una strada a colori”: verranno composti dieci grandi disegni, utilizzando trucioli di legno colorati. Le realizzazioni si ammireranno nel pomeriggio, lungo i marciapiedi del viale principale di Gallio.
«Un momento originale di aggregazione e un’esperienza di cultura condivisa – spiega il parroco – Come i colori si possono combinare assieme in un disegno armonioso, così possono e devono fare le persone in quella civiltà plurale e multiculturale che caratterizza i nostri tempi».
Lunedì 1° agosto viene inaugurato a Foza il restauro della chiesetta dedicata a San Francesco, da 90 anni nella storia del paese.
«È stata restaurata grazie al lavoro generoso dei paesani: come comunità abbiamo acquistato solo i materiali, tutta la manodopera è stata gratis, con un grande e generoso dispendio di energie e forze». Alle 20 si celebrerà la messa e al termine si svolgerà, davanti alla chiesetta, lo spettacolo “Un treno, una valigia, ricordi e poesie” di Giovanni Rattini.
Sabato 13 agosto, dalle 20.45 nell’auditorium di Gallio si terrà “La pietra scartata” con Irene Sisi e Claudia Francardi, fondatrici dell’associazione AmiCainoAbele, nata dopo un lungo percorso che ha avvicinato le due donne, unite dal dolore, ma anche dal perdono.
Giovedì 18 e venerdì 19 lo spettacolo teatrale “Secondo Orfea. Quando l’amore fa miracoli”, racconto di una donna che vive a Gerusalemme nell’anno 0 e rilegge i fatti del vangelo; protagonista l’attrice Margherita Antonelli.
«Questi due appuntamenti, organizzati in collaborazione con l’ufficio diocesano di pastorale della comunicazione – aggiunge don Zago – li abbiamo pensati per la nostra comunità. Come occasioni per ritrovarci e riflettere sulla misericordia, in un anno che rischia di passare sotto traccia».
Domenica 7 alle 9.30, messa degli emigranti a Foza e alle 20.45 in chiesa a Gallio un concerto del coro parrocchiale dal tema “Serenità, dolore e speranza” con canti e immagini nel centenario del profugato.