Animati da quattro passioni. Il nuovo Ufficio diocesano per l’educazione e la scuola, la cultura e l’università

Don Giorgio Bezze e Giovanni Battista Zannoni riflettono sul neonato Ufficio diocesano per l’educazione e la scuola, la cultura e l’università: come lavorare insieme, le priorità, le sfide da cogliere...

Animati da quattro passioni. Il nuovo Ufficio diocesano per l’educazione e la scuola, la cultura e l’università

Prende sempre più forma il nuovo Ufficio diocesano di pastorale per l’educazione e la scuola, la cultura e l’università
recentemente creato per rispondere alle nuove esigenze pastorali della Diocesi di Padova. Direttore è stato nominato don Giorgio Bezze, coadiuvato dal prof. Giovanni Battista Zannoni che avrà il compito di seguire gli insegnanti di religione cattolica e i rapporti con gli istituti scolastici statali e paritari – sempre per il medesimo insegnamento – e da don Marco Piva che avrà la cura delle scuole paritarie della Diocesi e delle scuole di formazione professionale.

Don Giorgio Bezze, originario di Piovene Rocchette, è stato ordinato nel 1989; ha ricoperto il ruolo di assistente dei giovani di Azione cattolica a Padova e a livello nazionale, per poi diventare direttore dell’Ufficio per l’annuncio e la catechesi; dal 2020 dirige l’Ufficio diocesano per la cultura e l’università. A proposito dell’incarico ricevuto afferma di aver reagito «con sorpresa e timore perché, pur vedendo una continuità tra la pastorale dell’educazione e della scuola con quella universitaria, per ciò che concerne il processo formativo delle nuove generazioni, sono anche consapevole delle difficoltà che possono sorgere pensando alla sostenibilità degli impegni e alle molte iniziative legate a ciascun settore». Don Bezze sente la necessità di lavorare in equipe all’interno del nuovo ufficio, creando sinergie con altri ambiti, per una pastorale sempre più integrata. La neonata realtà, inoltre, chiederà di ripensare a un nuovo tipo di lavoro dove le parole chiave saranno “coordinare”, “essenzializzare”, “unificare” e “sintonizzare”, senza togliere nulla allo specifico di ogni ambito. Se finora i due uffici sono stati autosufficienti «adesso si dovranno mettere insieme le risorse e la creatività in modo che conducano una crescita e a un arricchimento reciproci». A proposito di quale possa essere il “collante” che tiene insieme i diversi ambiti di cui si prende cura il nuovo l’ufficio (educazione, scuola, cultura, università) afferma: «Credo possano essere quattro passioni: la passione educativa per le nuove generazioni; la passione per una cultura aperta al dialogo e orientata a valorizzare il bene e il bello che c’è; la passione per una formazione e un aggiornamento continui e quella per il buon annuncio del Vangelo in ogni ambiente, per creare una società più accogliente che rifiuta la cultura dello scarto».

Giovanni Battista Zannoni, neo incaricato per gli insegnanti di religione cattolica della Diocesi, è veneziano di nascita, residente a Padova, sposato con due figlie e altrettanti nipoti, è stato prima docente di matematica poi dirigente in diversi istituti comprensivi; attualmente presiede il Comitato scientifico della fondazione Bortignon. Zannoni non nasconde la «preoccupazione» e l’«inadeguatezza» per questa nuova mansione ma, rifacendosi alle parole del beato Giovanni Paolo I – «Coraggio! Se il Signore dà un peso, dà anche l’aiuto per portarlo» – confida nei suoi mezzi e nel sostegno di quanti credono in questa «importante missione». Tra i “primi passi” che si propone
di fare per gli insegnanti di religione c’è innanzitutto il conoscere pian piano le persone con cui si collaborerà; l’«entrare con discrezione» nei meccanismi già consolidati dei rapporti istituzionali; preparare il piano di formazione dei docenti per questo e per i prossimi anni scolastici e attivare uno sportello di ascolto (in sinergia con la Fondazione Bortignon) per quanti, genitori, docenti e dirigenti, in difficoltà nelle problematiche scolastiche, avessero necessità di sentirsi ascoltati o consigliati. Inoltre tra le priorità c’è il desiderio di ristabilire gli incontri zonali (anche se virtuali). Il prof. Zannoni individua che tra le sfide future dell’ufficio «c’è quella di far parlare tra loro tutte le realtà di eccellenza presenti nel nostro territorio e potenziare le sinergie perché prevalga una visione comune d’insieme, più importante di tanti particolarismi». E conclude: «Credo sia importante rimotivare i docenti partendo da come potersi educare a educare, con ovvie conseguenze positive».

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