Un Governo di alto profilo. Nota politica
Oggi è più che mai necessario per il Paese avere un governo del tipo di quello proposto dal presidente Mattarella all'inizio del 2021.
Lotta alla pandemia, presentazione e attuazione del Pnrr, provvedimenti di tutela sociale per i cittadini soprattutto in vista della fine del blocco dei licenziamenti. Alla vigilia dell’incarico a Mario Draghi – era il 2 febbraio dello scorso anno – il presidente della Repubblica aveva indicato in questi tre impegni inderogabili le ragioni di un appello a tutte le forze politiche perché sostenessero “un governo di alto profilo, che non debba identificarsi in alcuna formula politica”. Com’è ben noto la risposta all’appello, seppure non un unanime, fu eccezionalmente ampia e l’esecutivo nato in quelle circostanze per molti versi drammatiche è tuttora in carica, potendo contare su una maggioranza parlamentare con pochi precedenti nella storia repubblicana. Con il tempo, nel corso di questi mesi, la navigazione del governo si è fatta sempre più problematica, nonostante i risultati conseguiti e nonostante l’ampiezza della maggioranza. O forse proprio a causa di questi elementi. La campagna vaccinale è riuscita ad arginare il Covid, il Pnrr ha preso forma e concretezza, come dimostrano i fondi europei già incassati, l’economia italiana ha registrato nel 2021 una crescita record. E questo ha finito per alimentare l’illusione che non fosse più doveroso serrare i ranghi, tanto più che è intrinsecamente complicato garantire la coesione di una maggioranza così larga e priva di un collante politico strategico. Una caduta di tensione comprensibile ma non per questo giustificabile dato che la lotta alla pandemia non è ancora conclusa, il cammino del Pnrr è ancora lungo ed esigente, le ferite sociali abbisognano ancora di molte cure. E soprattutto sono intervenute la crisi energetica e l’aggressione russa all’Ucraina, che ha innescato un’immane tragedia le cui conseguenze per l’umanità nessuno è in grado di prevedere.
Senza ovviamente azzardare in poche righe un’analisi di portata epocale e planetaria, quel che preme qui sottolineare è che oggi è più che mai necessario per il Paese avere un governo del tipo di quello proposto dal presidente Mattarella all’inizio del 2021. Le ragioni di allora non sono venute meno e, purtroppo, se ne sono aggiunte altre forse ancora più drammatiche e stringenti, ammesso che abbia un senso fare confronti. Ma i partiti, che pur tra mille contraddizioni, chi più chi meno, hanno finora consentito all’esecutivo di andare avanti, sono anche oggi all’altezza della sfida? Nessuno intende negare una normale dialettica tra le forze politiche né il fisiologico sistema dei rapporti tra governo e Parlamento. Il punto è capire se dietro il moltiplicarsi di rivendicazioni ideologiche e battaglie identitarie non si nasconda la volontà di depotenziare il ruolo dell’esecutivo o addirittura il tentativo di farlo cadere. Nella situazione internazionale in cui ci troviamo, il Paese non se lo potrebbe permettere. E su questo i partiti hanno il dovere di essere chiari innanzitutto davanti agli italiani.