Fatti

Catherine Russel (Unicef): “Colpi di armi pesanti lungo la linea di contatto hanno già danneggiato infrastrutture idriche di base e scolastiche. Se i combattimenti non si fermeranno, decine di migliaia di famiglie potrebbero essere costrette a sfollare”. Save the Children: “Negli ultimi giorni almeno 100 mila persone, tra cui circa 40 mila bambini, sono state costrette ad abbandonare le proprie case nell'Ucraina orientale”

Voci dal Donbass e da Kiev e il racconto in presa diretta di chi sta vivendo queste concitate ore di attacchi aerei su tutto il Paese. Sono stati presi di mira obiettivi militari. Ma nel Donbass il dispiegamento di mezzi militari è imponente. Le esplosioni, la fuga in macchina, i piani di evacuazione. “Questa non è una guerra contro l’Ucraina, ma una guerra nel cuore dell’Europa” dice il parroco di Lysyčansk (Lugansk). “Siamo stati attaccati tutti. E’ la guerra contro tutto il mondo. Pregate per noi in attesa che arrivino buone notizie, notizie di pace perché Dio è con noi e Dio è la nostra forza più grande. Lo preghiamo perché converta i cuori e li pieghi alla forza della pace e non delle armi”.

Gli ostacoli frapposti sinora dagli organismi internazionali sono stati facilmente aggirati. Eppure, la sensibilizzazione del consumo critico e dei movimenti d’opinione può essere determinante per investire sulle 4R (riuso, riciclo, riparazione e riduzione) in contrasto alla compulsione estrattiva commissionata dalla ricettazione industriale e indurre le istituzioni a sostenere la responsabilità sociale d’impresa in termini di sostenibilità ad ampio spettro, senza attardarsi in ipotesi che rinviino le soluzioni o spostino il problema precostituendo emergenze future. La validità delle misure dipende dal concepire ambiente e umanità in chiave olistica, senza la retorica di un’interdipendenza globale che dissimula gerarchie e vittime sacrificali.

Dal 4 marzo. Ecco l’Italia: 32 atleti azzurri con ben 12 esordienti e un’età media di 31 anni. Neve e ghiaccio sono ancora belli compatti a Pechino. Archiviate le Olimpiadi, è tempo di tuffarsi nelle Paralimpiadi in programma da venerdì 4 a domenica 13 marzo.

I rallentamenti burocratici delle ambasciate si aggiungono ai tanti corsi andati deserti. A pesare è la pandemia che scoraggia i possibili futuri operatori sociosanitari: per il biennio 2021-2022 sono 1.950 i posti messi a disposizione