L'Azione cattolica di Padova riapre il cantiere delle linee programmatiche
A livello diocesano è ormai tempo di rimettere testa al "gps" che guida il cammino associativo. Formazione, comunità, territorio, le tre idee che caratterizzano le linee programmatiche 2018-19, promettono di accompagnare i soci anche nei prossimi anni
Un gps per orientarsi all’interno dell’anno associativo. Questo sono per ogni socio, educatore e responsabile di Azione cattolica le linee programmatiche. Mentre ancora nelle parrocchie della diocesi di Padova risuona il verbo “generare” che guida il cammino associativo in questo 2018, consiglio e presidenza diocesani iniziano a pensare all’edizione 2019-20.
«Nelle linee programmatiche si incrociano i grandi temi della nostra associazione a livello nazionale con i contenuti fondamentali per la nostra chiesa diocesana», spiega il presidente dell’Ac di Padova Francesco Simoni, che preannuncia continuità nel tempo rispetto alle priorità scelte dall’associazione laicale. «I tre ambiti su cui ci siamo concentrati quest’anno sono stati la qualità della nostra formazione, l’attenzione al nostro territorio con occhio al sociale e alla politica e infine la nostra presenza in parrocchia per generare la comunità. Ebbene, proprio la comunità è un punto di riflessione costante per la nostra diocesi, che rimane al centro dell’attenzione; lo spunto a misurarci, come credenti, nel territorio e nelle sue dinamiche è riecheggiato fortemente nell’incontro del 13 gennaio con la presidenza nazionale. Per quanto riguarda la passione educativa che ci contraddistingue, da qui a fine anno sarà completo il nuovo progetto formativo diocesano».
Più che un punto di sintesi da cui ripartire, le linee programmatiche promettono di acquisire carattere progettuale, per trasferire poche attenzioni a tutti i livelli associativi.
Si tratta insomma di aprire processi anziché occupare spazi, esattamente come sottolinea papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium. L’osservazione è di Gianluca Rizzardi, presidente vicariale di Selvazzano. Un ruolo importante quello del presidente vicariale: in quanto consigliere partecipa alla stesura delle linee, ma allo stesso tempo ha la responsabilità di declinarle nella quotidianità associativa: «A livello vicariale l’esame ed il confronto sulle linee programmatiche avviene all’interno della presidenza vicariale all’inizio dell’anno pastorale – spiega – Questo confronto collegiale, aperto, franco ci fa sentire parte di un’associazione presente e attiva a livello nazionale e diocesano, diventa nutrimento per la mente e per l’anima: quest’anno nel vicariato di Selvazzano il tema del “generare”, ad esempio, ha ispirato il percorso di formazione per gli adulti (non solo di Ac) e del weekend formativo per gli educatori che si terrà al Nevegal dal 5 al 7 aprile. A fine anno, in sede di verifica, come presidenza vicariale tireremo le fila su quanto abbiamo fatto, grazie al discernimento comunitario».