I 50 anni di don Gianni Binotto a Carpanedo
Domenica 21 marzo in tutte le messe è stato ringraziato pubblicamente don Gianni Binotto, per i 50 anni di servizio pastorale a Carpanedo. Alla fine della messa delle 11, con sorpresa generale, è arrivato anche il vescovo Claudio a dare un saluto alla comunità.
Il 7 marzo 1971 il vescovo Girolamo nomina don Gianni alla guida della nostra piccola parrocchia, una seconda casa per mons. Bortignon, essendo stato parroco suo fratello ed essendo la mamma e un fratello sacerdote sepolti nel nostro cimitero.
Il 21 marzo don Gianni fece il suo ingresso solenne e nessuno immaginava che quel giovane parroco di 34 anni, alla sua prima esperienza, restasse a Carpanedo per così tanto tempo. Dimostrò subito di avere le idee molto chiare. Con grande entusiasmo stimolò e incoraggiò la presenza e la partecipazione collettiva sui problemi della comunità. Ebbero immediato impulso le attività associative che già da subito diedero vita alle prime avventurose esperienze dei campi scuola estivi in tenda. Ha sempre tenuto vive le tradizionali feste care ai carpaneani.
Con il consiglio pastorale avvia da subito importanti interventi di ammodernamento delle strutture della parrocchia quali la scuola materna, il patronato nominato poi centro sociale, il campanile, la canonica. Gli interventi non si sono mai arrestati, fino al nuovo centro per l’infanzia del 2011 e la manutenzione straordinaria della chiesa avviata nel 2021. Dal 1971 è stata fatta molta strada sono state condivise gioie e dolori, momenti di festa e di sofferenza.
Il bilancio delle opere materiali realizzate in questi anni è facile da fare ed è sicuramente molto positivo. Più arduo e difficile è fare il bilancio pastorale. Cinquant’anni spesi a Carpanedo sono una vita intera. Basterebbe questo per rendere il bilancio pastorale estremamente positivo. Don Gianni però non si è limitato a “stare a Carpanedo”, non si è mai “nascosto” in canonica, non si è mai limitato a celebrare i riti che gli competevano, non si è mai fatto prendere dalla routine.
Il suo impegno è sempre andato “oltre”. Dio gli ha dato il dono della parola e lui l’ha messa a disposizione, cercando di non essere mai scontato e banale. Nonostante le croci che ha dovuto sopportare, non hai mai perso il coraggio, l’entusiasmo, la voglia di fare. La presenza di don Gianni, è stata un grande dono. I frutti della semina sono delle mani di Dio e del tempo che verrà.
Il consiglio pastorale