Chiesa nel mondo

“Credo sia importante, come Chiesa italiana, tenere continuamente desta l’attenzione su quanto accaduto in Turchia e sulle gravi emergenze provocate dal devastante terremoto del febbraio scorso. Se ne parla troppo poco e male". Don Marco Pagniello, direttore nazionale della Caritas italiana, appena rientrato dalla Turchia, racconta al Sir quale sia la situazione oggi, nelle zone colpite, a cinque mesi dal devastante terremoto che, nella notte tra il 5 e il 6 febbraio, ha provocato 57.700 vittime accertate (tra Turchia e Siria) e che tipo di intervento si appresta a mettere in atto la Caritas

“Cercate indomiti il grande, il bello e il necessario. Non lasciatevi costringere in compromessi senza respiro. Non abbiate paura della sete di radicalità e della ricerca del definitivo. Andate incontro ai vostri contemporanei e sostenetene la speranza, partecipate alla costruzione di un mondo migliore. Difendete la vita e contribuite a fare del nostro mare un crocevia di pace e armonia”. 

È disponibile la nuova app Bibbia Cei, progetto sostenuto dalla Segreteria generale della Cei sotto la supervisione del Settore dell’apostolato biblico dell’Ufficio catechistico e dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali. La app, scaricabile su Apple Store e Google Play, è uno strumento di consultazione dei testi biblici adatto ai dispositivi di ultima generazione. Oltre 130.000 download in poche settimane. Ne abbiamo parlato con il direttore dell'Ufficio, Vincenzo Corrado, e il responsabile del Settore, don Dionisio Candido

Questo il colpo d’occhio dopo le 2 alluvioni del mese di maggio: la montagna, con i segni di ferite profonde nel verde delle colline e nelle strade interrotte; la città, con tante case vuote, ingrigita dal fango polveroso che si sta asciugando lentamente; i territori, in cui l’acqua non è ancora del tutto defluita; tutti i Comuni della Diocesi colpiti.

L’arcivescovo di Torino e vescovo di Susa traccia al Sir un bilancio dell’incontro, offrendo prospettive con cui oggi affrontare nuove forme di presenza e di servizio ecclesiale in zone per molti versi disagiate: sono passaggi che comportano un nuovo modo di concepire la figura del presbitero, a partire dalla rivisitazione del suo servizio di presidenza. Si tratta di considerare il ministero ordinato come differenziato e articolato al suo interno; di valutarne le possibili analogie con il ministero episcopale; di immaginare nuove ministerialità laicali

In vista del vertice tra Unione europea e Celac (Comunità di Stati latinoamericani e dei Caraibi) che si terrà il 17-18 luglio a Bruxelles, la Comece (Commissione degli episcopati dell’Ue), insieme a Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), Caritas Europa e Caritas Lac (Caritas della regione latino-americana e caraibica), lancia oggi una serie di brevi video a favore di “un partenariato che porti benefici concreti a tutte le persone e comunità delle due regioni, oltre a promuovere un mondo più pacifico e fraterno”. 

L’incontro annuale dei vescovi, quest’anno saranno oltre 30, “rappresenta un tassello saldamente inserito nella ricerca di nuovi percorsi pastorali per questa società in accelerazione ma con scarsa segnaletica. Si tratta di proporre un servizio da parte della Chiesa che, non smentendo la sua natura, risponda ad attese sempre più frazionate e valorizzi il mosaico territoriale”, spiega al Sir il coordinatore del Forum delle aree interne