Papa Francesco ha concluso l'udienza di oggi, dedicata alla virtù della giustizia, rinnovando la richiesta del cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza ed esprimendo "profondo rammarico" per i volontari uccisi. "Si eviti ogni irresponsabile tentativo di allargamento del conflitto". Alla fine, la storia di un soldato morto nella guerra in Ucraina a 23 anni, con un Vangelo e un Rosario come testamento
Chiesa nel mondo
L’ong indipendente nicaraguense Monitoreo Azul y Blanco ha denunciato ieri la detenzione arbitraria di almeno sette giovani, durante le festività della Settimana Santa in Nicaragua.
Giovanni Paolo II: XIX anniversario della morte di Karol Wojtyla. Ricordo del “Papa della preghiera”
Nel XIX anniversario della morte di Giovanni Paolo II la Polonia ricorda il pontefice soprattutto come il Papa della preghiera, evocando, tra tanti momenti, quello della morte di un suo grande amico il presidente italiano Sandro Pertini.
Attraverso quel sepolcro vuoto passa la via nuova: la via della vita in mezzo alla morte, la via della pace in mezzo alla guerra
“Vorrei che questo dono della pace arrivasse là dove più ce n’è più bisogno: alle popolazioni stremate dalla guerra, dalla fame, da ogni forma di oppressione”.
Le dimensioni di spazio e tempo sono state fecondate diversamente, non dalla scienza, non dalla filosofia e neppure dalla teologia (che è nata dopo!) ma dal mistero di un’energia che nasce dall’esperienza della Passione e morte del Redentore per risplendere sul Volto del Risorto, con piena e totale potenza risanatrice. L’energia che sprigiona dal Risorto non si tocca con mano, non la si vede, non la si può, peggio ancora, computare o monetizzare. Eppure pervade l’universo, si irradia dovunque e su tutti. Si chiama misericordia
È una esperienza capovolgente, la Pasqua. È la rivincita della vita sulla morte. Il contropiede dell’amore sull’odio. Il sorpasso della pace sulla violenza. Alla presenza del Risorto il sepolcro delle nostre paure si riapre puntualmente ad una rigogliosa letizia. Ma quale Pasqua ci aspetta quest’anno? In un tempo di buio pesto come l’attuale, l’arcobaleno della pace sembra che proprio non ce la faccia a sorriderci a cielo aperto e ad abbracciare la terra, questa “aiuola che ci fa tanto feroci”. Allora: ridurremo la madre di tutte le feste a un sogno soporifero? La baratteremo come pia illusione per anime belle? No. A noi cristiani e alle donne e agli uomini di buona volontà non è dato di arrenderci
"La Chiesa in Italia ha raccolto questa grande consegna dalla storia e dal magistero dei Papi: essere un segno di rinnovamento e di umanità riconciliata. Tutto ciò lo esprimiamo continuamente, anzitutto nella preghiera incessante per la fine della guerra, per la pace, per la libertà, per la riconciliazione nel perdono". Parla il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi
“La guerra è sempre un’assurdità e una sconfitta! Non lasciamo che venti di guerra sempre più forti spirino sull’Europa e sul Mediterraneo. Non si ceda alla logica delle armi e del riarmo”.
“Se ci lasciamo prendere per mano da Gesù, nessuna esperienza di fallimento e di dolore, per quanto ci ferisca, può avere l’ultima parola sul senso e sul destino della nostra vita” e “se ci lasciamo afferrare dal Risorto, nessuna sconfitta, nessuna sofferenza, nessuna morte potranno arrestare il nostro cammino verso la pienezza della vita”.
“Stiamo sperimentando delle tenebre profondissime che avvolgono migliaia di persone, in tanti luoghi nel mondo, in particolare in Ucraina e in Terra Santa. Quanta desolazione! Non possiamo abituarci alla guerra, ai combattimenti che non risparmiano deboli e innocenti, soprattutto i bambini: dovremmo sempre guardare attraverso le loro lacrime, attraverso il pianto dei più piccoli. È da lì che capiamo tutto l’orrore e la violenza della guerra, dell’ingiustizia e quanto questo sia inaccettabile”.
“Alzare lo sguardo per vedere i segni del Risorto” e per “imparare a riconoscere i segni della sua presenza, i modi con cui Egli viene nella nostra storia” soprattutto in questi “giorni terribili che stiamo vivendo che ci hanno chiuso ogni strada, cancellato il futuro”.
"Siamo tutti impotenti di fronte a questa continua escalation di odio" dice al Sir il patriarca di Gerusalemme, card. Pizzaballa che ammette: "Sarà una Pasqua certamente difficile, di basso profilo, ci saranno pochissimi pellegrini, o forse non ci saranno proprio. Comunque - ribadisce - faremo la Pasqua perché anche noi vogliamo celebrare questo passaggio dalla morte alla vita. Oggi è più necessario che mai"
È dal silenzio di chi ha un orecchio teso al Verbo che nasce la parola giusta e misurata. Chi non sa ascoltare non è capace nemmeno di parlare, come è evidente nel caso dei sordo-muti. Il silenzio è un cammino verso un’umanità più piena. Un uomo dallo stile silenzioso mostra tutta la grandezza della sua personalità
Gesù, dopo la condanna a morte, è condotto dai soldati verso il Golgota. Lungo il cammino vi è tanta gente. Molti dei presenti lo insultano, alcuni rimangono in silenzio, altri piangono, perché hanno visto in Lui l’opera di salvezza attraverso il perdono, la guarigione, la commozione, la compassione, l’incoraggiamento