La storia di Correzzola
“Villa de Corrizola” faceva parte di quel vasto possedimento di 13 mila campi, tutti paludosi, che i coniugi Guido e Giuditta de’ Crescenzi cedettero all’abbazia di Santa Giustina in Padova nel 1129. Quei campi, e Correzzola in particolare, furono il fulcro della bonifica operata in maniera ammirevole dai monaci.
“Villa de Corrizola”, il cui toponimo si riferisce alla forma del territorio simile a una lingua di terra, faceva parte di quel vasto possedimento di 13 mila campi, tutti paludosi, che i coniugi Guido e Giuditta de’ Crescenzi cedettero all’abbazia di Santa Giustina in Padova nel 1129.
Quei campi, e Correzzola in particolare, furono il fulcro della bonifica operata in maniera ammirevole dai monaci. Qui sorse un grandioso edificio colonico che divenne il centro dell’intero comprensorio costituito da cinque gastaldie di 400 ettari ciascuna (Cona, Concadalbero, Villadelbosco, Brenta e Civè).
È incerto se furono i monaci a erigere anche la chiesa intitolata a san Leonardo o se questa esistesse già.
A ogni modo, dalla decima papale del 1297 si apprende che era soggetta alla pieve di Bovolenta e retta dal prete Ubaldo, scusato dal pagamento.
La descrive la relazione della visita pastorale del vescovo Pietro Barozzi del 1489: misurava poco più di dieci metri per sette, aveva due altari e il campanile addossato alla parete settentrionale. Non aveva all’epoca titolare e veniva usata solo per le celebrazioni dei monaci, mentre i fedeli frequentavano la parrocchiale di Terranova.
Nel 1516 gli stessi religiosi sostituirono il precedente edificio con uno nuovo, consacrato l’anno seguente. Il curato era un monaco benedettino nominato annualmente dall’abbazia di Santa Giustina e solo nel 1769 subentrò come parroco un sacerdote secolare.
Il campanile attuale risale al 1909. Fu ricostruito in cinque mesi dopo che nel 1906 si scoprì nell’abside della chiesa un pregevole affresco attribuito al Giambellino, che rischiava di deteriorarsi con le vibrazioni della torre campanaria precedente, appoggiata alla chiesa. Questa venne restaurata verso la fine degli anni Cinquanta.
Altri lavori e migliorie, come la tinteggiatura esterna, la sistemazione della cappella invernale e del tetto, sono seguiti a partire dagli anni Novanta.