La storia di Cona
Cona compare per la prima volta in una donazione del 906 e successivamente nel 914, quando venne donata alle benedettine di San Zaccaria di Venezia. Distrutto all’inizio del Quattrocento, l’edificio fu riedificato dopo il 1462, quando Pio II trasferì monastero e relativi beni agli Agostiniani di San Zaccaria a Venezia. La chiesa quattrocentesca venne restaurata e ampliata nel 1909.
Cona compare per la prima volta in una donazione del 906 e successivamente nel 914, quando quella corte con la cappella di Santa Maria venne donata alle benedettine di San Zaccaria di Venezia.
Doveva essere quella la primitiva pieve di Cona (che forse coincide con la chiesa di Conetta ricostruita nel 1696), una delle 16 della diocesi di Padova a ottenere la protezione dell’imperatore nel 1077. Sul finire del secolo altre terre in Cona vennero donate al monastero di San Michele di Candiana, che nelle nuove proprietà eresse una seconda chiesa intitolata a sant’Antonino, divenuta poi la nuova pieve. I monaci vi eleggevano l’arciprete.
Distrutto all’inizio del Quattrocento, l’edificio fu riedificato dopo il 1462, quando Pio II trasferì monastero e relativi beni agli Agostiniani di San Zaccaria a Venezia.
Questi mantennero il diritto di eleggerne l’arciprete (che però non abitò più a Cona) fino al 1785, data di soppressione del monastero di Candiana.
La chiesa quattrocentesca venne restaurata e ampliata nel 1909.
Lo stesso anno il precedente titolare, sant’Antonino, fu sostituito dall’Immacolata. Nel 1934 fu restaurato il campanile di fine Cinquecento.