All'Arcella si uniscono le forze per l'estate dei giovani
Protocollo d'intesa tra comune, parrocchie, scuole e associazioni dell'Arcella. Obiettivo: valorizzare i dopo scuola durante le vacanze estive per abbattere il rischio di solitudine post-scuola emerso in una recente ricerca dell’ateneo padovano.
Un sostegno per i ragazzi nello svolgere i compiti e assisterli nelle ore pomeridiane
È l’idea alla base del protocollo “Scuola e doposcuola della zona Arcella” firmato lo scorso 6 giugno dal comune di Padova, dai dirigenti degli istituti comprensivi e dai rappresentanti delle parrocchie del quartiere, delle associazioni e della pastorale cittadina che già operano nel territorio con esperienze gratuite di doposcuola.
Il progetto mira a creare una rete di sostegno per arginare il rischio di dispersione scolastica che ha numeri allarmanti: alcune recenti indagini del dipartimento di psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’università di Padova, infatti, confermano che almeno il 20 per cento dei ragazzi di 11 anni e il 40 per cento tra gli 11 e 15 anni sono a rischio di solitudine post-scuola.
Con genitori assenti da casa perché entrambi lavoratori o perché è venuta meno una rete sociale prima presente nei quartieri, gli adolescenti rischiano di trascorrere molto tempo davanti a smartphone, pc e televisione o in giro per le strade assieme a gruppi negativi.
Da qui l’esigenza di garantire un ambiente protetto, come può essere il doposcuola, per sostenere i più piccoli dinanzi alle difficoltà scolastiche e per creare confronto e socializzazione. «Gli oratori e i patronati hanno da sempre svolto un ruolo di rilievo nel realizzare attività di sostegno e integrazione – sostiene don Daniele Prosdocimo – Questo protocollo mette la firma ufficiale su un’attività nata parecchi anni fa e portata avanti da volontari e da professori in pensione. Ancora oggi il doposcuola delle parrocchie rappresenta uno dei pochi luoghi di ritrovo per il quartiere».
Il progetto, che ha una durata preliminare di tre anni, è il primo attuato in città e rappresenta un modello di esempio per la positiva sinergia che si è creata: «Il programma è in linea con lo spirito di valorizzazione del tessuto sociale promosso dall’amministrazione – commenta Vera Sodero, assessore delle politiche scolastiche ed educative – È la dimostrazione che esistono buone pratiche di alcuni cittadini che si prendono cura di altri, allontanandoli dalla marginalità e situazioni critiche».
Nato dall’ascolto delle reali esigenze dell’Arcella, il protocollo, grazie al nuovo coordinamento territoriale, è stato implementato, dimostrando come tra scuola e chiesa non ci sia contrapposizione, ma collaborazione all’interno di una comune visione rivolta ai ragazzi senza alcuna distinzione: «Il doposcuola parrocchiale non è frequentato solo da bambini di credo cristiano, così come il protocollo è firmato al di là della propria appartenenza religiosa: è questo il salto di qualità – afferma Lucia Marcuzzo, dirigente del quinto istituto comprensivo Donatello – Noi siamo qui per far capire che quando si va al doposcuola è come andare a scuola, quindi bisogna tenere conto della presenza e del profitto che si riverberano nella pagella del percorso annuale. Pertanto chiediamo serietà e sostegno anche da parte delle famiglie».
Gruppi familiari che, nell’Arcella, con i suoi 10 mila stranieri, sono molto variegati: «Il doposcuola è un punto prospettico interessante per i nuclei familiari – spiega don Enrico Piccolo della parrocchia di San Carlo – Con diversa cultura e sistemi valoriali differenti, il rischio è che si crei una realtà disgregata. Nella nostra esperienza possiamo dire che il dialogo alla fine paga, ma bisogna sempre tenerlo vivo con altre iniziative che possano coinvolgere anche il comune».
I numeri
Sono 321 i bambini e i ragazzi, che frequentano la scuola dell’obbligo, scelti per il progetto di doposcuola pomeridiano nel quartiere Arcella.
Ben 70 quelli seguiti dal centro di animazione territoriale “Gig – generazioni in gioco” con incontri tutti i giorni dalle 15.30 alle 18.30 e dalle 18.30 alle 21.30 due volte alla settimana. Stessi orari per l’altro centro di animazione “Jump”, mentre l’associazione Amici dei popoli punta su incontri individuali e personalizzati.
Attive anche le parrocchie del quartiere: i doposcuola di San Filippo Neri, San Carlo, Sant’Antonino, San Bellino, San Gregorio Barbarigo e Buon Pastore coprono tutti i pomeriggi della settimana (tranne sabato e domenica) per un totale di 101 iscritti.
All’interno del coordinamento figurano anche l’associazione San Vincenzo de Paoli e gli Istituti comprensivi terzo, quarto, quinto e quattordicesimo.
I volontari del progetto sono 228 tra operatori, responsabili, studenti di scuola superiore e universitari. Sono previsti anche incontri con le famiglie durante l’anno scolastico o all’inizio dell’attività: l’obiettivo è quello di creare una rete di dialogo per informare i genitori sulla crescita del bambino.